Roma, ucciso da bus turistico, autista sotto choc: «Ho investito quell'uomo, non so perché»

Roma, ucciso da bus turistico, autista sotto choc: «Ho investito quell'uomo, non so perché»
di Alessia Marani
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Lunedì 8 Ottobre 2018, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 14:34

«Io non mi ricordo se in quel momento ero a dieci o quindici metri dalle strisce pedonali, ma un pullman che parte non è una Ferrari. Sono stravolto, provate a immedesimarvi in me. Aveva piovuto e pioveva ancora in quel momento su una striscia pedonale già sbiadita da tempo. Lì sul posto, però, onestamente sono rimasto per pochi minuti, mi hanno subito portato in ospedale. I medici mi hanno rigirato come un pedalino e fatto tutte le analisi che hanno confermato che né avevo bevuto, né mi ero drogato. Non so come spiegarmi come è successo. Lo chiariranno le indagini. Questo fatto mi ha sconvolto». E. B., 58 anni, ex carabiniere, è l'autista del pullman turistico che sabato mattina ha investito e ucciso il viceprefetto Giorgio De Francesco, di 54 anni, mentre attraversava sotto l'ombrello, a braccetto con la moglie, miracolosamente illesa, la centralissima via Cavour, a Roma.

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OMICIDIO STRADALE
Adesso si ritrova indagato per omicidio stradale, colposo. Un atto dovuto. Dopo avere passato la notte insonne, ieri per distrarsi e provare a pensare ad altro è uscito per un giro nel suo paese, nel Basso Viterbese, lungo la Cassia, insieme con il fratello. «Appena mi sarò tranquillizzato parlerò con il mio avvocato, saprà lui indicarmi se parlare e che cosa dire - spiega - Capite, non ho tanta voglia di parlare. Ci sono le indagini in corso. Ci sarà chi deciderà le mie responsabilità, le mie colpe, se ce l'ho». Che il pullman guidato da E.B., un granturismo della ditta romana Fancy di via della Maglianella, andasse piano, forse a venti all'ora, lo conferma anche uno dei video già visionato dagli agenti del I Gruppo ex Trevi della Polizia locale ieri.
 



BUS SOTTO SEQUESTRO
Una telecamera inquadra da dietro la scena: il torpedone lascia i turisti stranieri davanti all'ingresso dell'hotel Palatino, si reimmette spostandosi a sinistra verso il centro della strada, le strisce sono a poco più di una decina di metri. Si vede la moglie di De Francesco che guarda il pullman («pensavo si fermasse, invece ha travolto mio marito», ha detto ai primi soccorritori), fa un balzo per schivarlo e cade a terra, sbattendo una gamba (ma rifiuterà il trasporto in ospedale). Il pullman sembra che sterzi sempre più verso sinistra, aggancia l'uomo, si fermerà una ventina di metri più avanti invadendo la corsia opposta, verso largo Corrado Ricci e i Fori Imperiali. Su questi frame si concentra l'attenzione degli investigatori della Municipale che oggi acquisiranno anche le immagini riprese da alcune telecamere frontali. Il bus è stato posto sotto sequestro. Le perizie dovranno verificare se i freni e l'idroguida dello sterzo abbiano funzionato. Nella lente anche gli pneumatici, bisognerà verificarne lo stato e la capacità di aderenza. L'autista, appena soccorso, avrebbe riferito di avere tentato di frenare: «Ho frenato, ho cercato di sterzare, non mi spiego come non sia riuscito a evitare quell'uomo», ha raccontato.

LE ANALISI
Gli agenti attendono anche il referto dei medici dell'ospedale San Giovanni dove il conducente è stato sottoposto alle analisi. Non escludono che possa avere avuto un malore, tanto insidioso quanto silenzioso. Un attimo di blackout inconsapevole dovuto a uno sbalzo improvviso della pressione o a un problema cardiaco. Un'eventualità che potrà essere accertata solamente dai medici attraverso la lettura dei valori riscontrati nelle analisi.
Intanto, oggi, verrà affidato l'incarico per l'autopsia del viceprefetto. Lui e la moglie avevano portato i bambini a scuola al Rione Monti dove abitano. De Francesco ricopriva il ruolo di Presidente della I Sezione (incarico in via esclusiva) della Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Roma.
 

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