IL DECESSO
I fatti risalgono a lunedì sera. Verso le 21,30 Lavini era in compagnia dei compagni di squadra e si stava allenando. Era un'abitudine ormai consolidata: giocava ogni settimana con un gruppo di amici appassionati di sport come lui. Durante la partita è stato colto da un malore improvviso e si è accasciato al suolo, proprio a bordo del campo da pallamano. Gli amici hanno provato a rianimarlo senza successo e hanno subito chiamato i paramedici del 118. L'ambulanza è arrivata in una ventina di minuti e l'atleta, che aveva un pacemaker al cuore, è stato portato all'ospedale Sandro Pertini in via dei Monti Tiburtini. Nonostante i sanitari abbiano tentato ripetutamente di fare ripartire il battito con un defibrillatore, i soccorsi si sono rivelati inutili: per Lavini non c'è stato nulla da fare. Quando è arrivato al nosocomio, l'atleta era già morto. I familiari si sono quindi rivolti a un avvocato e hanno deciso di sporgere denuncia, per sciogliere ogni dubbio sulla dinamica del decesso.
LA CARRIERA
Nato nel quartiere Tor di Quinto il 14 agosto 1963, Lavini aveva una moglie e quattro figli. Aveva iniziato a giocare a pallamano a 11 anni, nel centro sportivo vicino a casa. Nel 1982 era arrivato in serie A, tesserato con la società Sporting Club Gaeta 1970. Lavorava per la televisione: si occupava della produzione dei programmi per La7.