Ebbene, la Cassazione ha confermato la condanna per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni nei confronti di una mamma, una donna francese di 53 anni, residente ai Castelli romani, apprezzata veterinaria e allevatrice di cavalli. Non è nota l'entità della pena inflitta alla donna, che ha invocato la causa di giustificazione per «l'ansia e la preoccupazione di prelevare la figlia all'uscita di scuola».
Per la Cassazione, «con motivazione congrua» i giudici di merito della Corte di Appello di Roma, nel 2015, «hanno escluso la ravvisabilità delle scriminanti invocate» che «non potevano giustificare nè porsi in relazione alla reazione violenta dell'imputata» nei confronti della vigilessa «che legittimamente aveva chiesto di spostare l'autovettura in divieto di sosta».
Il fatto è avvenuto a Genzano (Roma) nel dicembre del 2007. Il tribunale di Velletri nel 2013 aveva emesso la condanna di primo grado convalidata in appello.
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