Gemelli nati in California, arriva l'ok del Tribunale di Roma: «Riconosciuti due papà»

Gemelli nati in California, arriva l'ok del Tribunale di Roma: «Riconosciuti due papà»
di Michela Allegri
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Martedì 5 Giugno 2018, 09:39 - Ultimo aggiornamento: 19:31
Due papà per due gemellini. Dopo l'Anagrafe di Roma, che il mese scorso ha automaticamente trascritto l'atto di nascita di una bimba indicando come genitori due padri sposati da 6 anni, ora anche il Tribunale civile dà il via libera all'omogenitorialità. Protagonisti della sentenza, due fratellini nati da madre surrogata nel 2015, in California, dove per legge vengono riconosciuti come genitori entrambi i componenti di una coppia omosessuale. In questo caso, i partner, entrambi cittadini italiani, si erano sposati negli Stati Uniti nel 2014. Poi, nel 2016, si erano uniti civilmente a Roma, con la trascrizione delle nozze. Il Tribunale civile, ora, ha stabilito che siano entrambi padri. Si tratta di una decisione che disciplina il riconoscimento in Italia del rapporto di filiazione sorto all'estero, all'interno di una coppia gay. Il decreto è dello scorso 11 maggio ed è stato emesso dalla Prima sezione civile, presidente Franca Mangano e giudice relatore Damiana Colla.

L'ANAGRAFE
I giudici hanno ordinato all'ufficiale dello stato civile del Comune di Roma di rettificare gli atti di nascita dei minori. I bimbi, che hanno la doppia cittadinanza, una volta arrivati in Italia erano stati registrati all'Anagrafe capitolina con l'indicazione di un solo padre. Questo, nonostante sui loro documenti fosse indicato accanto il nome il cognome di entrambi i genitori. Da quel giorno sono passati tre anni. Molte cose nel frattempo sono cambiate: dall'evoluzione della giurisprudenza, fino alla legge sulle unioni civili. I padri, assistiti dall'avvocato Maria Antonietta Pili, hanno quindi deciso di chiedere al Tribunale la rettifica degli atti di nascita. I giudici hanno accolto la richiesta, ordinando la correzione sui documenti. L'iter è stato veloce, visto che la domanda dei genitori non si fondava su una precedente decisione di un'autorità giudiziaria straniera, che a sua volta avrebbe richiesto un successivo passaggio di fronte ai giudici di una Corte d'appello italiana.

IL PRECEDENTE
Lo scorso 28 aprile, a festeggiare erano stati due trentenni sposati da 6 anni e in coppia da 12: per la prima volta a Roma, senza l'intervento del giudice, l'Anagrafe aveva trascritto l'atto di nascita della loro figlioletta nata in Canada, annotando entrambi i partner come genitori. Ad annunciare l'evento era stato l'avvocato Alexander Schuster: «La decisione è stata presa dal Comune più grande d'Italia, dall'ufficio che tratta il maggior numero di trascrizioni di atti stranieri; ed è stata una scelta non politica ma di tecnici che hanno la stessa imparzialità dei giudici». La svolta era arrivata dopo una sentenza della Corte d'appello dello scorso 15 febbraio: una coppia romana aveva chiesto all'Anagrafe il riconoscimento del secondo padre per i tre bambini nati in Canada. I giudici avevano dato loro ragione invitando il Comune a riconoscere anche il secondo genitore. Quando a fine aprile un'altra coppia si era presentata facendo la stessa richiesta, la decisione dei tecnici capitolini era stata automatica. Pochi giorni prima, a Torino, la sindaca Chiara Appendino aveva registrato all'Anagrafe il figlio di due mamme.
 
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