Roma, Casalotti-Boccea, progetto chiuso. Il presidente dell'Agenzia della Mobilità: «La funivia costerà 100 milioni»

Roma, Casalotti-Boccea, progetto chiuso. Il presidente dell'Agenzia della Mobilità: «La funivia costerà 100 milioni»
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 23 Giugno 2018, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 20:45
Stefano Brinchi, ingegnere classe 74, ha da poco preso il timone di Roma Servizi per la Mobilità, l'agenzia del Campidoglio da 329 dipendenti che ha un compito non proprio secondario, in una città come Roma: liberarla dal flagello del traffico. Raggi l'ha scelto a marzo dopo averne apprezzato le doti da tecnico per il progetto funivia, il sogno pentastellato (un miraggio, per gli scettici) che dovrebbe far sparire gli ingorghi tra Casalotti e Boccea.

Partiamo da qui, allora, Brinchi. A che punto siamo con la funivia?
«Il progetto di fattibilità è chiuso».

E quanto ci costerà, all'inizio si parlava di 80-90 milioni?
«Cento milioni di euro. Abbiamo calcolato 40 milioni per le infrastrutture, 35 milioni per le stazioni, 5 milioni per gli espropri e il resto, circa 20 milioni, per cabine, cavi, altro materiale rotabile».

Chi paga? Il Comune mesi fa accennò all'ipotesi di un finanziamento del governo...
«Sì, chiederemo un finanziamento al Ministero dei Trasporti, come per altri progetti del Piano della mobilità sostenibile. Ancora non è stato deciso in che quota, è possibile che venga finanziato l'intero importo».

Le fermate saranno più o meno di 5, come si era ipotizzato all'inizio?
«Le stazioni saranno sette, compresi i capolinea, l'altra funivia allo studio, sulla tratta Magliana-Civiltà del Lavoro avrà costi molto più contenuti, meno di 20 milioni».

I tempi quali sono, chiuso il progetto? Raggi vorrebbe aprire gli impianti entro fine consiliatura, nel 2021...
«Ora serve il progetto definitivo. Per i cantieri ci vogliono 18-24 mesi».

Parliamo dei pullman turistici che intasano il centro e parcheggiano ovunque, quasi sempre indisturbati. Come si argina questa indecenza?
«Installeremo un chip sotto l'asfalto degli stalli di sosta, tutte le postazioni saranno monitorate in tempo reale e le nostre squadre di controllori potranno intervenire con precisione chirurgica. I tempi? Il bando è già aggiudicato, a settembre inizieremo a montare i chip».

Il M5S punta molto sulle corsie riservate per mettere il turbo ai bus, che oggi arrancano nel traffico. Dove interverrete?
«Metteremo le telecamere su 20 preferenziali, anche grazie ai fondi Ue. Dove? Via del Corso, corso Vittorio, via Labicana, su entrambi i lati, viale Regina Margherita, sia in direzione Salaria che Nomentana e poi via dei Fori imperiali».

Ecco, a proposito di via del Corso. Cosa pensa della parziale pedonalizzazione, anticipata ieri dal Messaggero?
«Credo che la componente pedonale sia rilevante e in queste circostanze vada incentivata e messa in sicurezza».

Perché il car sharing comunale è un fiasco e quello privato decolla?
«Lo stiamo riformando, prevedendo la possibilità di percorsi one way, senza obbligo di tornare al punto di partenza, e lo allargheremo in periferia, arriveremo fino a Ostia e alla Casilina. Stiamo pensando anche a una app innovativa che metta a sistema tutti i servizi sulla mobilità».

Farà l'assessore al posto di Linda Meleo, come mormora qualcuno anche in Campidoglio?
«Sono qui all'Agenzia da marzo, non mi è stato offerto altro».
 
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