Nel capo di imputazione si contestavano sei violenze. La procura partiva da una condanna più alta: diciotto anni. A Donatella, convocata all'Hotel President, dopo aver somministrato un bicchiere di spumante al narcotico, ha sfilato pure un orologio Rolex Datejust, e soldi in contanti dalla borsetta. L'aspirante modella si era ritrovata denudata e stordita. Altri appuntamenti secondo l'accusa sarebbero stati fissati al Saint Paul e all'Hotel Cicerone. Una giovane convocata allo Sheraton solo al risveglio ha capito di aver subito uno stupro e pure il furto. Ovviamente il finto fotografo che si presentava col nome Simon lasciava anche il conto da pagare. Le vittime, certe di non poter essere risarcite, non si sono costituite parte civile. Il difensore, l'avvocato Maria Bianca Punzi, ha puntato alle contraddizioni delle ragazze per spuntare una pena più mite. Tra queste una modella convocata all'Holiday Inn all'Eur che ha testimoniato in un processo parallelo. «Mi ha fatto posare in costume - ha detto - Non ho fatto in tempo a bere che mi sono accasciata. Ma ho avuto la forza di dirgli vai via o chiedo aiuto e, una volta uscito LUI dalla stanza, sono crollata».
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