Foro romano e Palatino, apertura ritardata per assemblea: aperto un procedimento

Foro romano e Palatino, apertura ritardata per assemblea: aperto un procedimento
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Giovedì 3 Agosto 2017, 17:58
La commissione di garanzia sugli scioperi ha aperto un procedimento per valutare la condotta dei sindacati che hanno indetto il 12 luglio un'assemblea sindacale tra il personale dell'area archeologica centrale di Roma, assemblea che ha portato all'apertura ritardata di Foro Romano e Palatino. Sotto i riflettori la «mancata garanzia delle prestazioni indispensabili».

Si tratta, a quanto si apprende dalla commissione, della prima applicazione da parte dell'autorità di garanzia sugli
scioperi della legge che ha reso anche la fruizione dei beni culturali un servizio pubblico essenziale, il cosiddetto decreto Colosseo varato nel 2015 dal ministro Franceschini proprio in seguito alla chiusura dell'Anfiteatro Flavio per un'assemblea sindacale.

Nelle premesse il documento riporta che il 14 luglio la Soprintendenza Speciale di Roma ha comunicato alla commissione che «una parte del personale individuato dall'amministrazione per la garanzia delle prestazioni indispensabili (e precisamente 9 lavoratori su 15) avrebbe partecipato all'assemblea del 12 luglio astenendosi dal prestare l'attività di accoglienza e vigilanza presso l'area archeologica del Foro Romano-Palatino omettendo la necessaria comunicazione e rendendo di fatto impossibile l'apertura del sito». L'apertura del procedimento, a cui faranno seguito delle audizioni, potrebbe concludersi con una sanzione dai 2.500 a 50mila euro, a quanto si apprende dalla commissione.

«La commissione di garanzia sugli scioperi ha titolo a valutare in caso di scioperi, a nostro avviso non siamo nella
fattispecie prevista», commenta interpellato in merito il segretario della Flb Beni Culturali Rinaldo Satolli (uno dei
sindacati che aveva proclamato l'assemblea), «ci riserviamo un approfondimento». A suo parere invece, è stata «la
Soprintendenza Speciale» a non «mettere in atto le misure organizzative atte a scongiurare la chiusura di sedi».
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