Fiumicino, il racket degli abusivi: «Minacce e risse per un cliente»

Fiumicino, il racket degli abusivi: «Minacce e risse per un cliente»
di Mirko Polisano
3 Minuti di Lettura
Martedì 28 Febbraio 2017, 07:52
Se c'è (come c'è) una guerra in atto tra tassisti e noleggiatori, il campo di battaglia non può che essere l'aeroporto di Fiumicino, dove il fronte che divide i regolari dagli abusivi è di nuovo aperto e il clima dopo gli scontri della scorsa settimana ancora teso. Nemmeno l'accordo trovato dal ministro dei trasporti Graziano Del Rio con le sigle sindacali, giunto al termine di una riunione fiume, ha portato ad una tregua. E mentre il governo lavora ai due decreti per il riordino del comparto e la lotta all'abusivismo, al Leonardo da Vinci la giungla è la stessa di ogni giorno. La «caccia», come i conducenti dei taxi definiscono il procacciamento clienti da parte degli Ncc, prosegue senza sosta.

MURA AURELIANE
Il terminal 3 degli arrivi internazionali è preso d'assalto. Il turista viene adocchiato da lontano. Gli stalli deserti a Fiumicino, come a Ciampino durante i giorni delle proteste non hanno fatto altro che favorire il sistema dei transfer privati. Corse da centinaia di euro per raggiungere il centro della capitale. Oltre le Mura Aureliane, il prezzo deve essere contrattato a parte. Anche se, come spiegano gli stessi tassisti, «proprio quelle di Uber fino a Fiumicino possono costare fra i 140 e i 180 euro, decisamente di più dei 48 previsti dalle nostre tariffe fisse». Ma c'è anche chi sostiene che in questi giorni «con 40 euro gli Ncc ti portano a malapena dalla stazione Termini a piazza Venezia». Non sono mancate le liti e i momenti di tensione. Tassisti contri ncc, ncc contro tassisti ma anche tassisti contro tassisti. E fra loro c'è sempre chi segnala di aver ricevuto minacce contro chi si è rifiutato di rimettersi al volante durante le giornate calde dell'agitazione. Il business del noleggio con conducente che si trasforma in taxi può fruttare migliaia di euro al giorno, ai danni delle regolari auto bianche che ferme in coda aspettano il passeggero, senza poterlo scegliere. «La maggior parte dei passeggeri deve andare tutta a Roma racconta un tassista di 65 anni, di cui più di 30 passati allo scalo romano- ma può capitarti anche qualcuno che deve andare a Fiumicino e si prende una corsa per pochi euro che magari è pure l'unica della giornata. Mentre dentro, gente che non ha nemmeno le autorizzazioni fa affari d'oro».

LE TRATTATIVE
Dall'altra parte della porta a vetri, invece, nella giungla selvaggia dell'illegalità si dimenano autisti di transfer e auto blu. Tesserini falsi, licenze prese in altri comune e nemmeno un'autorizzazione. Eppure si contratta alla luce del sole. Un racket che avviene sotto gli occhi delle migliaia di persone che attraversano l'aerostazione a ridosso della zona franca che separa l'uscita dai controlli di frontiera. Molti di loro sono noleggiatori con conducente che non hanno i permessi per accedere lungo gli stalli all'esterno del T3. Si dispongono in circolo e braccano i turisti. Quando ci sono stati gli scioperi, i costi sono triplicati. Tassisti e volontari della taxi service, per abusivi e ncc sono i nemici numero uno. E viceversa. Una guerra che non fa sconti. A costo di arrivare allo scontro fisico, come è accaduto un anno fa quando sotto i tunnel del T3 ci fu addirittura un accoltellamento o pochi giorni fa, quando c'è stata una rissa davanti ai terminal. «Gli Ncc neanche potrebbero starci qui», sbotta un altro tassista. Secondo la normativa, infatti, il servizio di noleggio con conducente deve sostare nei parcheggi del multipiano. Ma non mancano i furbetti pronti a trasgredire.