Lo scorso aprile il progetto dell’approdo commerciale di Fiumicino è stato oggetto di un “adeguamento tecnico funzionale”, in base al progetto elaborato dalla società “Acquatecno”, da parte del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e collegato all’ampliamento dell’imboccatura che è stata portata da 170 a 210 metri, con l’aumento della profondità del fondale.
Questo primo step prevede la costruzione di un molo di sopraflutto, lungo 1.440, di quello di sottoflutto (1.200 metri), una darsena per accogliere la flotta peschereccia (63mila metri quadrati), oggi ormeggiata nell’inadeguato porto-canale di Fiumicino, e un molo di oltre 700 metri, parallelo alla diga di sottoflutto, per ospitare due navi da crociera. In una seconda fase il progetto dello scalo prevede la costruzione di tre darsene per l’attracco di navi da trasporto merci, traghetti veloci, rimorchiatori e imbarcazioni per i servizi portuali. Sul volto degli armatori dei 25 pescherecci è tornato quindi il sorriso. «E’ una notizia che attendeva da molto tempo – commenta Gennaro Del Prete, presidente della cooperativa “Pesca romana” – siamo dunque contenti e ora auspichiamo, come garantito a suo tempo dal presidente dell’Autorità portuale, che entro il prossimo anno prenderanno il via i lavori dell’approdo e soprattutto della darsena al cui interno ormeggiare in sicurezza la locale flotta». Questo perché in condizioni meteo-marine avverse i pescherecci sono costretti a risalire il canale e attraccare tra la passerella e il ponte 2 giugno.
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