anche 20 giorni di soggiorno in una quindicina di case religiose, almeno secondo quanto emerso finora ricostruendo la storia degli ultimi 12 mesi. La scusa era sempre la stessa. Prima della fine del soggiorno arrivava un improvviso ricovero per accertamenti: «Non mi fanno usare pc e cellulare», diceva, «passerò
appena esco», «manderò qualcuno a saldare», «mandatemi l'Iban». La serie dei pernottamenti gratuiti si è interrotta quando il portale www.ospitalitareligiosa.it, ricevuta una segnalazione, ha cominciato ad indagare e lo ha rintracciato proprio in una struttura religiosa, in attesa di fuggire per l'ennesima volta: aveva già in tasca la prenotazione per il soggiorno successivo.
«Nel passato ci è capitato qualche singolo episodio di truffe - dice il Presidente dell'Ospitalità Religiosa Fabio Rocchi - ma è la prima volta che ci troviamo di fronte ad un caso seriale». La persona in questione ora è stata denunciata da diverse strutture che lo avevano accolto non sospettando nulla e non chiedendo acconti. La cosa che rammarica di più - sottolinea il presidente - è che «gran parte degli insoluti erano destinati ad alimentare le
attività caritatevoli e missionarie di Ordini e Congregazioni».
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