Svelato il mistero della fede nuziale trovata a Villa Ada: grazie al passaparola sul web ora è tornata al proprietario

Svelato il mistero della fede nuziale trovata a Villa Ada: grazie al passaparola sul web ora è tornata al proprietario
di Luca Lippera
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Ottobre 2014, 13:53 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 09:18
Grazie alla tecnologia, grazie ai lettori del Messaggero, grazie a Facebook. Il proprietario della fede nuziale ritrovata misteriosamente a Villa Ada stato rintracciato grazie a una straordinaria condivisione di notizie. E' un romano che vive a Bologna: un mese mezzo fa si era tolto l'anello prima di fare esercizi a una sbarra nel parco pubblico e se l'era messo in tasca. Poco dopo, stando al racconto, si era accorto di averlo perso.




La fede è stata trovata alcune settimane fa da Fabio D'Angelo, 28 anni, di Monte Sacro, impiegato dell'Enel, che l'ha notata per terra in mezzo alla polvere e ai sassi. La notizia da due giorni impazza su internet perché migliaia di lettori, leggendola sul giornale e vedendola sul sito del Messaggero, l'hanno rilanciata attraverso Facebook e altri social network. L'annuncio, dopo che migliaia di persone si sono scambiate la storia via web, è arrivato alla persona giusta: la moglie dell'uomo che aveva perso la fede. La donna ha fatto andare un amico a Villa Ada, si è fatta leggere il telefono cellulare indicato su uno degli avvisi affissi dall'impiegato Enel e ha detto al compagno di fare un tentativo: «Forse è la tue fede, la nostra fede: prova!». Era proprio così.



Ieri il marito “distratto”, un trentenne, ha chiamato Fabio D'Angelo e ha saputo dirgli esattamente cosa c'era scritto all'interno dell'anello: «Erica» - il nome della moglie - e la data del matrimonio (abbastanza recete). «Non ci posso credere - ha detto emozionatissimo il proprietario dell'anello - è un miracolo: e pensare che io, disperato, ero corso a ricomprare la fede». Lieto fine, insomma, ma la vicenda insegna molto e c'è ancora un piccolo mistero.



L'uomo ha detto all'impiegato di essersi tolto la fede perché gli faceva male al dito mentre si esercitava con le trazioni alla sbarra. All'interno di Villa Ada ci sono diversi attrezzi per sportivi. «In effetti - dice D'Angelo - ho trovato l'anello proprio nei pressi degli attrezzi. Ci sono graffi e ammaccature. Sicuramente qualcuno ci è passato sopra e l'ha calpestato senza accorgersi di niente. Il proprietario mi ha chiesto un po' di riservatezza e quindi non ne farò il nome. Però era felicissimo. Capisco che c'è un valore affettivo enorme. Mi ha detto di aver cercato l'anello per giorni disperato e di averlo ricomprato perché pensava di non trovarlo più. Ma quella, ha aggiunto, è la mia vera fede: quella consacrata. Gli tremava la voce».



Il giallo, però, non è del tutto risolto. La notizia in questi giorni ha raggiunto quasi duecentomila persone attraverso il Messaggero e i successivi rilanci su internet. Ma non è stato l'uomo - in fondo era lui il “responsabile” dello smarrimento - a muoversi autonomamente quando la storia è stata messa in circolo. E' stata la moglie a farlo, dopo aver sentito per settimane dalla voce del marito del misterioso smarrimento a Villa Ada: un dettaglio curioso. Fabio D'Angelo, l'impiegato dell'Enel da cui è partito tutto (i lettori sul web ne lodano senza riserve l'onestà), ha ricevuto in questi giorni decine di telefonate. Persone che ci hanno “provato”, pur sapendo di non aver nulla a che fare con l'anello. Il marito di Erica, invece, conosceva la chiave per “aprire” lo scrigno: le parole incise all'interno. Nessun dubbio quindi sul fatto che sia lui il proprietario. Qualcuno ne resta isulla ricostruzione che ha fornito: «Mi ero tolto la fede perché mi faceva male al dito mentre facevo le trazioni». Possibile. Ma un marito, quando si sfila l'anello più importante che c'è, è estremamente attento a quello che fa. A meno che qualcosa non lo distragga.


© RIPRODUZIONE RISERVATA