Roma, Fatebenefratelli a rischio chiusura, irregolarità negli ospedali dell'Isola Tiberina e Cassia

Roma, Fatebenefratelli a rischio chiusura, irregolarità negli ospedali dell'Isola Tiberina e Cassia
di Michela Allegri e Mauro Evangelisti
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Sabato 26 Marzo 2016, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 21:55


Corsa contro il tempo per evitare la chiusura di due tra i più importanti ospedali di Roma, il Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina e il San Pietro della Cassia. Insieme valgono 700 posti letto, 7.000 parti e 65.000 accessi al pronto soccorso all'anno. Ma le ispezioni hanno rilevato irregolarità strutturali, problemi di agibilità, impianti antincendio non a norma. Hanno avuto 24 mesi per mettersi in regola, ma ancora non l'hanno fatto. Tutte le strutture sanitarie convenzionate (ma anche quelle classificate, come questi due ospedali religiosi) devono rispondere a una serie di requisiti per l'accreditamento dalla Regione. Bene, fino all'anno scorso erano ancora sette le strutture che non avevano ottemperato a tutte le disposizioni. In bilico sono rimasti gli ospedali che fanno capo all'ordine dei Fatebenefratelli (due strutture ben distinte, con governance differenti). Nei giorni scorsi c'è stato un incontro riservato dei vertici della Procura con il subcommissario governativo della sanità regionale, Giovanni Bissoni. Governo e ministero della Salute sono informati. Roma non può fare a meno di quei 700 posti letto, già la rete degli ospedali è al limite. Con il Giubileo e l'allarme terrorismo, chiudere un ospedale vicino al Vaticano come il Fatebenefratelli (Dea di I livello) è impossibile. Per questo sarà concesso altro tempo per i lavori. Ma entro otto mesi dovranno terminare.
 
DISPOSIZIONI
Per i lavori al Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina (fa capo direttamente alla Curia generalizia dell'ordine) ci sono stati problemi a causa dei vincoli della Soprintendenza (è un edificio di 500 anni fa). Secondo Alessio D'Amato, direttore della cabina di regia della sanità, i tempi saranno rispettati e si procederà all'accreditamento. Dall'ultima ispezione della Asl sono emerse nei due ospedali le criticità: «Non hanno completato gli adeguamenti». Al San Pietro la Asl Rm1 ha riscontrato la presenza di «sale parto di dimensioni inadeguate e di numero insufficiente». Manca una sala di emergenza. «La struttura non è in grado di fornire una data certa di completamento degli interventi». Criticità anche nel nosocomio sull'Isola Tiberina. La Asl, a seguito di verifiche del 30 luglio 2014, ha attestato la «non conformità dei requisiti di autorizzazione e per l'accreditamento». Le irregolarità riguardano «l'assenza di deroga per i locali al piano interrato», dove vi sono i laboratori di diagnostica e di analisi, e le sale operatorie. Il 24 luglio 2015 l'ospedale ha trasmesso agli uffici regionali un Piano di adeguamento, indicando «ottobre 2016 come data di completamento».
 

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