Roma, false dichiarazioni per la Ztl: nei guai trentuno Ncc

Roma, false dichiarazioni per la Ztl: nei guai trentuno Ncc
di Mirko Polisano
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Mercoledì 27 Gennaio 2016, 10:35
Presentando false autocertificazioni all'Ufficio Mobilità del Comune, 31 persone, tra noleggiatori con conducente (Ncc) e abusivi, che avevano ottenuto il permesso di accesso nelle zone a traffico limitato (Ztl), effettuavano corse più volte al giorno nel cuore della città, senza averne i requisiti. In alcuni casi ad ottenere i permessi erano Ncc in possesso di licenze rilasciate da Comuni distanti anche 600 chilometri da Roma. A smascherarli è stata la polizia di frontiera del Leonardo da Vinci. Risultato: sette licenze sequestrate e trentuno noleggiatori con conducente denunciati e finiti sotto indagine. Più di duecento gli accessi on line nel giro di pochi mesi, una quantità di domande che non è passata inosservata all'ufficio mobility del Campidoglio. Un numero che ha insospettito sin da subito gli impiegati capitolini che hanno fatto una segnalazione all'autorità giudiziaria. Un sistema ben preciso che permetteva di aggirare la legge.
 
I CONTROLLI
Bastava collegarsi al portale di Roma Capitale e con una sola autocertificazione si dichiarava il possesso di licenze in realtà mai ottenute o comunque irregolari. Nel calderone dei dati inviati finiva di tutto: dai permessi scaduti e non rinnovati per tempo, ad altri intestati perfino a persone decedute. Gli uomini, diretti dal dirigente Rosario Testaiuti e dal capo della V zona Tiziano Vetro, hanno ricostruito ogni passaggio risalendo ai diretti responsabili che pur di ottenere il permesso Ztl avevano dichiarato il falso. Gli agenti hanno potuto accertare come numerose dichiarazioni dei presunti noleggiatori mostravano errori di compilazione e anomalie, alcune che potevano essere sanate mediante la produzione di ulteriore documentazione mai presentata. Il cerchio delle indagini si è stretto soprattutto intorno a quei conducenti trovati in possesso della licenze rilasciate dai comuni fuori Roma. Secondo la normativa i noleggiatori sarebbero dovuti partire dal luogo di provenienza e farci ritorno, ma gli inquirenti grazie al sistema elettronico di controllo dei varchi sono riusciti a smascherare la truffa.

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