Aumentano scippi e borseggi: un furto ogni tre minuti e nel Lazio già 15 vittime di femminicidio

Aumentano scippi e borseggi: un furto ogni tre minuti e nel Lazio già 15 vittime di femminicidio
di Veronica Cursi
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Martedì 17 Dicembre 2013, 13:16 - Ultimo aggiornamento: 18:46
Roma citt sempre pi violenta. Crimini e denunce aumentano. Con alcuni numeri che fanno riflettere: 477 furti al giorno, ovvero un furto ogni tre minuti, 325 mila reati denunciati nel 2012 (+ 3,7 rispetto al 2011). E 5.299 reati violenti - tra omicidi volontari, tentati omicidi e violenze sessuali - denunciati nel 2012 solo a Roma.

Roma città bocciata anche dal punto di vista del trasporto pubblico. Con servizi e offerta che fanno collolcare la città in fondo alla graduatoria delle capitali europee. E' un quadro allarmante quello che emerge dall'annuale ricerca dell'Eures sulla capitale. E che osserva la città sotto due punti di vista: La criminalità a Roma e nel Lazio e il trasporto pubblico.





Reati in aumento. Il 2012 è stato «ancora un anno nero per la sicurezza a Roma e nel Lazio. Reati in aumento del 3,7% (+12,2% in 5 anni). Sono 325 mila i reati denunciati nel 2012 nel Lazio, con una crescita di oltre 10 mila unità rispetto al 2011 (+3,7%) e di oltre 50 mila sul 2009, quando ammontavano a 271,5 mila (+2% a livello nazionale nel 2012). Roma, con 269 mila denunce nel 2012, presenta il quadro più allarmante (+4,4% sul 2011, pari a +11.208 reati in valori assoluti)». La Capitale è «seguita da Rieti (4,9 mila e +4,2%) e Viterbo (11,7 mila reati e +3,8%), mentre una leggera flessione si osserva a Frosinone (13,9 mila denunce pari a -0,9%) e Latina (25,7 mila reati, pari a -1%).



Un furto ogni 3 minuti I furti rappresentano a Roma e nel Lazio la maggioranza dei reati denunciati (rispettivamente il 60,8% e il 57,7% del totale, a fronte del 53,9% in Italia). A Roma, dove si concentra l'87,2% dei furti regionali (163 mila sui 187 mila totali) si conferma il rischio più alto, con 40,7 furti ogni 1.000 abitanti (erano 35,4 nel 2008), mentre valori inferiori a quelli medi regionali (33,9) e nazionali (25,5) si rilevano a Latina (21,6), Viterbo (17,2), Rieti (12,5) e Frosinone (9,7).



I 187.425 furti censiti nel Lazio nel 2012 si traducono in 512 furti al giorno (erano 457 nel 2008), pari a 21,3 ogni ora. Particolarmente significativo, in tale contesto, il dato di Roma, dove i 447 furti denunciati in media ogni giorno nel 2012 (51 in più rispetto ai 396 del 2008), significano 18,6 ogni ora, ovvero un furto ogni 3,2 minuti».




Crescono i crimini violenti «Omicidi volontari, tentati omicidi, violenze sessuali e lesioni dolose registrano nel Lazio nel 2012 una dinamica di crescita (+6,6% rispetto al 2011 e +21,9% rispetto al 2008, a fronte di incrementi più contenuti in Italia, pari a +1,3% e +4,6%). A livello provinciale Rieti (+21,8% nell'ultimo anno) e Viterbo (+15,1%) rilevano l'aumento più elevato, seguite da Roma (+6,8%), Frosinone (+3,6%) e Latina (+1,9%), che si conferma la provincia più a rischio, con 17,5 reati violenti ogni 100 mila abitanti, seguita da Viterbo (14,1), Roma (13,2), Frosinone (13) e Rieti (10,4), unica provincia a registrare un valore inferiore a quello medio nazionale (12,8).



In termini assoluti, la provincia che conta il maggior numero di reati è prevedibilmente Roma, che nel 2012 segnala ben 5.299 reati violenti denunciati (7.502 nel Lazio)».



«Aumentano anche - si legge nell'analisi - la litigiosità e la violenza quotidiana ((lesioni dolose, ingiuria, percosse e minacce) con un andamento complessivo che negli ultimi 5 anni, evidenzia nel Lazio una significativa dinamica di crescita, pari a +33,5% nell'ultimo quinquennio (+9,2% solo nell'ultimo anno), passando da 16.264 denunce del 2008 a 21.714 del 2012 (+1.834 in valori assoluti), a fronte di una crescita più contenuta a livello nazionale (238.746 denunce nel 2012, pari a +4,2% rispetto al 2008 e a +2,7% rispetto al 2011). L'aumento complessivo della litigiosità nel Lazio si deve soprattutto alla crescita registrata a Roma (+48,2% tra il 2008 e il 2012, passando da 9.746 denunce a 14.446) e, secondariamente, a Latina (3.028 reati, pari a +22,3% rispetto al 2008), Rieti (604 reati, pari a +21,8%) e Frosinone (2.266 denunce, pari a +4,9%), mentre Viterbo (1.365 casi) rileva una leggera flessione (-1,5% rispetto al 2008). In termini relativi è la provincia di Latina a registrare nel 2012 il più elevato indice di litigiosità con 55,2 reati ogni 10 mila abitanti, seguita da Frosinone (46) e Viterbo (43,5), mentre Rieti (38,8) e Roma (36) presentano l'indice più basso, collocandosi sotto la media regionale (39,3) e nazionale (40,1)».




La famiglia luogo più insicuro «È in famiglia il maggior numero di omicidi negli ultimi 5 anni. Ma nel 2012 il rischio è stato rappresentato dalla criminalità comune: boom di omicidi per rapina (+87%)». È quanto emerge dal Rapporto Eures. «Negli ultimi 5 anni - si legge nell'analisi - il principale ambito omicidiario nel Lazio risulta quello familiare (con 70 vittime su 220 complessivamente censite tra il 2008 e il 2012, pari al 31,8% del totale), seguito dalla criminalità comune (30,5% e 67 vittime), che sale invece al primo posto a Roma (con il 30,1% delle vittime, seguito da quello familiare con il 28,3%). Seguono gli omicidi tra conoscenti (30 vittime, pari al 13,6%), quelli maturati all'interno di rapporti economici o lavorativi (14, pari al 6,4%), quelli di vicinato (12 e 5,5%) e quelli ascrivibili alla criminalità organizzata (7 vittime, pari al 3,2%).



Nel solo 2012 è invece la criminalità comune a salire in cima alla graduatoria dei contesti più a rischio, con il 41,3% dei delitti (19 in valori assoluti, di cui 15 solo a Roma), per effetto di un aumento del 71,4% degli omicidi per rapina (da 7 a 12 nel Lazio e da 5 a 10 a Roma tra il 2008 e il 2012). Al secondo posto il contesto familiare (12 vittime), seguito dagli omicidi tra conoscenti e avvenuti all'interno di rapporti economici (3 vittime in entrambi i contesti), dalla criminalità organizzata e dagli omicidi di vicinato (2 vittime in ciascun ambito)».



«Tra il 2008 e il 2012 - fotografa ancora il Rapporto Eures - sono stati 160 gli uomini uccisi nel Lazio (il 72,7%) e 60 le donne (il 27,3% del totale, di cui 46 nella provincia di Roma). Coerentemente l'indice di rischio risulta tra gli uomini (1,2 vittime per 100 mila abitanti nel Lazio risulta superiore a quello delle donne (0,4). Le vittime (43,5 anni l'età media nel Lazio e 43,9 a Roma) risultano inoltre nel 65,5% dei casi italiane (144 in valori assoluti) e nel 33,6% straniere (74), mentre, per quanto riguarda la condizione professionale, meno della metà (il 46,2%) risultava occupata, a fronte del 53,8% che si trovava in una condizione »non professionale« (in particolare il 12,8% era pensionata; il 12,2% implicata in attività extralegali e il 9,6% disoccupata).



Il 91,3% dei 229 autori noti di omicidio volontario censiti tra il 2008 e il 2012 nel Lazio (209 in valori assoluti) è un uomo, a fronte dell'8,7% costituito da donne (20); una distribuzione, questa, confermata anche a Roma dove tra i 158 autori noti rilevati il 91,1% è un uomo e l'8,9% è donna. Per quanto riguarda l'età media si registra un valore pari a 39,3 anni a Roma e 39,2 nel Lazio, mentre relativamente alla nazionalità si osserva una incidenza di autori stranieri nel Lazio (38,9%) e soprattutto a Roma (41,1%) significativamente superiore alla media nazionale (28,9%). Infine, soltanto il 43,3% degli autori censiti tra il 2008 e il 2012 era occupato, a fronte del 56,7% che risultava in una condizione non professionale (in particolare il 24,4% degli autori era coinvolto in attività extralegali, il 13,4% risultava disoccupato e l'11% pensionato).




A Roma il 70% dei femminicidi del Lazio È «un 2013 da dimenticare» per quanto riguarda il femminicidio nel Lazio: «già 15 vittime contro i 9 dell'intero 2012». «Nei primi 11 mesi del 2013 (dati provvisori - Osservatorio Eures sul Femminicidio) - si legge - si osserva nel Lazio un forte incremento del numero dei femminicidi, con 15 vittime censite tra gennaio e novembre, a fronte delle 9 registrate nell'intero 2012 (+66,7%)». «Tra il 2003 e il 2012 nel Lazio sono state 126 le donne uccise, con una media annua di 13 vittime, uccise nel 74,6% dei casi nell'ambito familiare o affettivo - si spiega -; il 12,7% dei femminicidi (16 vittime) è da attribuire alla criminalità comune, mentre l'8,7% (11 vittime) si è consumato all'interno di una relazione di prossimità diversa da quella familiare (amicale, di vicinato, economica o lavorativa). È la provincia di Roma a contare il 70,6% dei femminicidi laziali censiti tra il 2003 e il 2012 (con 89 vittime).



«Il dato più allarmante sembra tuttavia riguardare l'aumento dei reati sessuali che coinvolgono i minori, saliti a 196 nel Lazio nel 2012, con una crescita del +42% rispetto alle 138 denunce del 2011. Nella prevalenza dei casi (138) si è trattato di violenza sessuale vera e propria (56 casi, +51,4% rispetto al 2011) o di atti sessuali con un minorenne (56 denunce, +21,7%), in 53 casi di reati correlati alla pornografia minorile (26 casi, +52,9%) o alla detenzione di materiale pedopornografico (27 casi, +237,5%), in 19 casi si è trattato di episodi di prostituzione minorile (rispetto ai 16 del 2011) e in 12 casi di corruzione di minore (+50% rispetto agli 8 casi dell'anno precedente)»




I trasporti Biglietto meno costoso ma offerta carente. È Roma che sul fronte dell'offerta di trasporto pubblico registra i valori più bassi tra le grandi Capitali Europee. A tracciare il quadro è un rapporto Eures che nella capitale registra la più bassa dotazione di linee metropolitane (2 linee, 51 stazioni e 41,5 Km percorsi), a fronte del valore più elevato a Londra (13 linee che percorrono 460 Km e fermano in 382 stazioni), seguita da Madrid (279 Km e 232 stazioni) e Parigi (217 Km e 300 stazioni).



Anche per il trasporto su gomma, con 3.500 Km percorsi dai 2.450 bus circolanti, Roma si colloca in fondo alla graduatoria delle Capitali Europee, con scarti significativi nel confronto con l'offerta di Berlino (30 mila Km), Madrid (26 mila Km) e Parigi (25 mila Km). Inferiore soltanto il dato di Bruxelles (684 Km percorsi), la cui dimensione è tuttavia 10 volte inferiore a quella Capitolina. A fronte di un'offerta pubblica ancora distante dagli standard europei, la Capitale si distingue per un costo del servizio all'utenza decisamente più contenuto: il prezzo del biglietto orario (1,50 euro, con una validità di 100 minuti), risulta analogo a quello di Madrid (1,50 euro per un massimo di 5 fermate di metro o per una singola tratta su gomma), ma molto inferiore a quello di Amsterdam (2,60), Londra (2,50), Berlino (2,40) e Vienna (2 euro).



Biglietti meno cari Analogamente il costo dell'abbonamento mensile, pari a soli 35 euro, risulta il più basso tra le Capitali europee considerate, a fronte dei 134 euro di Londra, dei 77 euro di Berlino, dei 56 di Parigi, dei 51 di Bruxelles, dei 48 (fino a 54) di Madrid, dei 45 di Vienna e dei 43 di Amsterdam (dove talvolta risulta vincolato a specifici «settori» delle città). Nel confronto europeo i cittadini di Roma presentano anche la più alta propensione a recarsi al luogo di lavoro con un mezzo di trasporto privato (56,7%, contro il 23,2% di Parigi, il 27% di Praga, il 37,6% di Berlino e il 41% di Madrid), con evidenti conseguenze sulla qualità della mobilità urbana. Contestualmente è il comune di Roma a registrare il più elevato tasso di motorizzazione privata, con 1,9 milioni di autoveicoli circolanti nel 2011, pari a 699,2 ogni 1.000 abitanti, a fronte di valori notevolmente inferiori a Parigi (250), Amsterdam (252,7), Berlino (285,6) e Londra