In manette sono finiti due cinesi, padre e figlio di 62 e 36 anni, ex collaboratori commerciali della vittima, 35 anni: sono accusati di estorsione, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale in concorso.
Nonostante la firma, sotto forzatura, del contratto di finanziamento, il commerciante non aveva mai ricevuto soldi. Anzi i due, residenti in Cina, durante i viaggi in Italia, lo contattavano pretendendo parte dei soldi, assicurandosi il pagamento continuando con le minacce ed episodi di violenza.
Lo scorso 9 febbraio, i carabinieri sono stati avvisati dalla vittima che i suoi estorsori lo avevano contattato perché stavano arrivando nuovamente nella Capitale e pretendevano il pagamento di 5.000 euro. E così, ieri pomeriggio, i carabinieri hanno predisposto un mirato servizio in abiti civili all'esterno dell'esercizio commerciale della vittima, luogo pattuito per l'incontro tra i tre connazionali, dove sarebbe dovuto avvenire lo scambio.
Avvenuta la consegna del denaro, i carabinieri sono subito intervenuti, ma sono stati aggrediti dai malviventi con calci e pugni nel tentativo di fuggire.
Bloccati e ammanettati, nelle loro tasche è stata rinvenuta la somma di 5.000 euro, appena ricevuta dal commerciante. Padre e figlio sono stati portati in carcere a Regina Coeli.
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