A Egitto e Kuwait la rosa di bronzo:
dal Campidoglio il Premio Simpatia

A Egitto e Kuwait la rosa di bronzo: dal Campidoglio il Premio Simpatia
di Elena Panarella
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Mercoledì 27 Maggio 2015, 21:10 - Ultimo aggiornamento: 23:45
Il Premio Simpatia strizza l’occhio alla sponda sud del Mediterraneo. E per la prima volta il mondo arabo riceve il prestigioso riconoscimento capitolino. La rosa di bronzo quest’anno infatti è stata consegnata, tra gli altri, a Gihane Zaki direttrice dell’Accademia d’ Egitto e all’Ambasciatore del Kuwait Sheikh Ali Khaled Al Sabah. L'impegno per Pompei e la voglia di investire in particolari iniziative legate alla salvaguardia del patrimonio archeologico capitolino; ma anche la sensibilità e l'amore verso l'Italia. Con queste motivazioni l'ambasciatore del Kuwait in Italia, Al Sabah, ha ricevuto nella sala della Protomoteca del Campidoglio il «Premio Simpatia» 2015. Un riconoscimento - ideato dal celebre studioso della romanità Domenico Pertica - che da 45 anni omaggia le eccellenze cittadine, «i talenti sommersi e le storie umane che rappresentano il silenzioso cardine, spesso dimenticato, del vivere quotidiano». Le bellezze italiane, ha ricordato il diplomatico, «sono patrimonio dell'umanità e vanno assolutamente tutelate». Roma, in particolare, «è un museo a cielo aperto, un tesoro che rappresenta una ricchezza economica che se ben sfruttata supererebbe il valore del petrolio dal momento che i beni culturali non si esauriscono mai». In futuro, promette, il suo Paese «è pronto a collaborare culturalmente con Roma, nell'ambito del 50esimo anniversario delle relazioni diplomatiche fra Italia e Kuwait». Infine, ricordano i promotori, «la disponibilità e la generosità dell'ambasciatore» è rivolta anche «al sociale e al suo desiderio di dare un aiuto concreto ai rifugiati per un futuro di accoglienza e pace».



Il Premio Simpatia va poi a un'altro esponente del mondo arabo: la prof.ssa Gihane Zaki, prima direttrice donna a guidare l'Accademia d'Egitto di Roma, «polo culturale di grande valore per la diffusione in Italia della cultura araba e africana e per il rafforzamento degli scambi culturali» tra Roma e il Cairo. Una donna che a detenere primati è abituata: dal 2012 è alla guida dell’Accademia d'Egitto a Roma. E per ben tre volte è stata infatti la prima donna a ricoprire una carica: prima Direttore Generale del “Supreme Council of Antiquities”, poi del “Nubia Fund”, e ora dell’Accademia, unica istituzione di questo genere in Europa a ricoprire il ruolo di piattaforma culturale con il mondo arabo e oggi la prima donna araba ad ottenere l’Oscar del Campidoglio.



Egittologa e cultrice d’arte a tutto tondo, Gihane Zaki, è stata il “focal point” tra l’Unesco e il governo egiziano fino al 2011 e ha contribuito fortemente a realizzare l’equilibrio delle relazioni tra l’Egitto e le organizzazioni internazionali. Anche come direttrice dell’Accademia, la professoressa Zaki ha lavorato con passione e determinazione promuovendo cultura ed educazione. In Accademia si sono succeduti come relatori dal bibliotecario del monastero di Santa Caterina, padre Justino, al direttore dell’Aga Khan Award for Architecture, Farrokh Derakhshani, all’archeologo Paolo Matthiae e al presidente della Fondazione “El Ahram”, Ahmed Al Naggar, ma anche illustri egittologi, restauratori come pure musicisti, scrittori e poeti e la Cairo Opera House. Oltre a collaborare con diverse ambasciate, università e istituti culturali europei, Gihane Zaki ha anche instaurato un dialogo con il mondo cattolico con l’avvio della prima collaborazione tra i Musei Vaticani e l’Accademia d’Egitto.
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