E nella torre pubblicitaria della stazione Termini spunta il letto del clochard

E nella torre pubblicitaria della stazione Termini spunta il letto del clochard
2 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Marzo 2014, 06:06 - Ultimo aggiornamento: 10:50

LA STORIA
Nei tre grandi totem pubblicitari montati all'uscita della Stazione Termini hanno creato tre miniappartamenti. Due, tre metri quadrati dove sono riusciti a farci entrare di tutto: il letto a due piazze è fatto da due sacchi a pelo appoggiati su bancali di legno e mattoncini, per armadio vengono usati invece due ganci di acciaio. Difficile accorgersene. I movimenti sono ben studiati: basta spostare velocemente uno dei grossi teli che ricoprono la struttura e il gioco è fatto. In uno dei tre c'è persino una bomboletta da campeggio per cucinare. «Se sei distratto e ti sbucano all'improvviso da dietro quei teloni o ti prende un colpo o pensi di trovarti davanti a una candid camera», prova a ironizzare Maurizio Carbone, impiegato ministeriale, che ogni giorno attraversa piazza dei Cinquecento per prendere la metro.
L'INSOFFERENZA
Desolanti e indisturbate scene di vita quotidiana si ripetono tra via Marsala, via Giolitti e davanti alla stazione. Italiani, marocchini, tunisini, romeni, tutti insieme. Ognuno con il suo pezzetto di mondo raccolto in carrelli pieni di coperte, vestiti, radioline, maglioni, scarpe. C'è chi fa la barba al compagno di strada, chi si lava alla fontanella, chi usa il marciapiede come una latrina, chi dorme sull'asfalto tra i passi veloci dei turisti e dei pendolari. E intanto l'insofferenza cresce, i furti e i borseggi aumentano, e l'aria di abbandono è sempre più forte. Non fa alcuna differenza che sia giorno oppure notte. «Nessuno interviene eppure lo spettacolo è gratuito - dice infuriato Marco Nenci, uno dei tanti pendolari che attraversano la piazza ogni giorno - E i turisti che arrivano a Roma appena scendono dal treno e mettono piede fuori la Stazione devono combattere con i finti tassisti, gli abusivi. Con sbandati e ubriachi». Dentro la stazione però l'impatto è rassicurante. Il salone d'ingresso è pulito e l'ambiente, ricco di negozi, è accogliente. «Io dentro la stazione mi sento sicura - racconta Mariangela Vinicio - il problema c'è quando devi attraversare la piazza dopo il tramonto».
ABUSIVI
Una storia infinita quella dei parcheggiatori abusivi davanti a piazza dei Cinquecento. Molti di loro arrivano addirittura la mattina con il treno da Napoli, altri restano a dormire nei paraggi insieme a tanti altri disperati. Altri ancora sono rom dei campi sparsi nella Capitale. Pronti a dileguarsi nel nulla appena passa una volante della polizia o una macchina dei vigili urbani. Parcheggiatori fai-da-te, con vere e proprie turnazioni di lavoro. Una lotta quotidiana dentro la quale cade lo sfortunato automobilista ogni volta che va a parcheggiare nell'area sosta custodita. Sono tanti, troppi. Tengono sotto controllo persino le viuzze laterali, quelle che immettono sul piazzale antistante la stazione, a due passi dal capolinea degli autobus.
El.Pan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA