Donna decapitata, la psichiatra: «Dopo il caso Foley, c'è il rischio emulazione»

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Domenica 24 Agosto 2014, 20:53
Mi auguro che ci sia cautela da parte dei media nel diffondere le informazioni. Il rischio per le persone fragili quello dell'emulazione. È quanto sottolinea in un'intervista all'ANSA la professoressa Donatella Marazziti, docente di psichiatria all'Università di Pisa parlando della donna decapitata a Roma. L'auspicio è quello che si eviti di «insistere su dettagli e particolari. Non dovremmo mai dimenticarci della pietà». L'esperta mette in correlazione «l'efferato delitto di Roma» con l'omicidio di James Foley, il giornalista barbaramente ucciso dall'Isis. «Si può generare ansia nella popolazione generale: è opportuno che si eviti il proliferare di immagini agghiaccianti sul web», dice la professoressa Marazziti.



«C'è una componente ansiogena naturale e di sconcerto dinanzi a fatti del genere - prosegue l'esperta - ma c'è anche la paura legittima di leggere notizie raccapriccianti sulle modalità dell'omicidio». «Spero che l'accortezza usata dagli organi di informazione - aggiunge - eviti di aumentare il livello di paura generale della popolazione che, obiettivamente, in una fattispecie così assurda, tende ad aumentare». La docente di psichiatria fa presente anche che «ce n'è una al giorno di queste tragedie e quasi sempre chi commette questi atti così efferati ha qualche problema psichiatrico. Senza nulla togliere alla responsabilità» di chi commette un atto del genere. «C'è un'escalation di aggressività. Per questo ci poniamo ogni giorno il problema dell'emulazione. Ripeto: è opportuno utilizzare la cautela nella diffusione dei dettagli» dei fatti delittuosi. E se in genere sono gli adolescenti le persone più a rischio, il problema riguarda tutti in quanto «questi atti sono commessi da persone in età matura. Siamo tutti a rischio di fronte alla ripetitività, alla ossessività, alla insistenza nella descrizione di certi fatti».



Per la professoressa Marazziti la crisi economica ha aggravato i rapporto tra le persone, «ha dilaniato famiglie». «È un periodo difficile per tutti e bisognerebbe evitare descrizioni morbose e non dimenticare mai la pietà». Certo - conclude - questo «senza nulla togliere al diritto di informazione di voi giornalisti e al nostro diritto di essere informati».