Obiettivo dell'operazione: smantellare un'organizzazione che favoriva l'ingresso illegale nel nostro paese di cittadini dall'Africa e dall'Asia, attraverso documenti e residenze fittizie. Un giro d' affari di migliaia di euro, se si stima che solo per ogni documento falso la cifra da pagare si aggirava intorno ai 500 euro.
Le indagini sono partite un anno fa su delega del sostituto procuratore della Repubblica di Roma Pantaleo Polifemo, in seguito ad alcune denunce presentate da persone che, a loro insaputa, avevano scoperto nel loro appartamento la residenza anagrafica di sconosciuti, uomini e donne di nazionalità straniera.
È emerso così un meccanismo ben rodato, attraverso il quale questi personaggi, per lo più di nazionalità nigeriana e bengalese, attraverso un contatto interno all'organizzazione, una volta sul territorio nazionale, potevano
avviare le pratiche per ottenere il permesso di soggiorno. Non si esclude anche un giro di matrimoni combinati utili a ottenere la cittadinanza italiana.
Nella perquisizione di questa mattina sono state trovate patenti, dichiarazioni di iscrizioni e cancellazioni anagrafiche. Due uomini, M.F., italiano di 52 anni e F.R., di 50 anni sono stati denunciati per il reato di
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e documenti falsi, ma le indagini della Polizia Locale andranno avanti per approfondire ulteriori reati emersi dalle carte e dal materiale rinvenuto.
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