L'Italia è al primo posto per numero di siti Unesco, e il Lazio spicca per quantità e qualità del patrimonio culturale, con 259 musei e gallerie; 28 aree e parchi archeologici; 29 monumenti di cui 5 Unesco, nonché 13 università, 4 primari organismi di ricerca, 6 Istituti centrali del Mibact, 40 mila imprese con 202 mila addetti (14% del totale nazionale), con una produzione di valore aggiunto pari a 14,7 miliardi di euro (16% del totale nazionale).
Questo tessuto territoriale, culturale e produttivo, è stato spiegato stamattina, ha bisogno di azioni concrete per finalizzare in prodotti e servizi il sapere e le tecnologie per il restauro e la conservazione dei beni culturali e per sviluppare tecnologie, processi, prodotti e servizi per la fruizione avanzata del patrimonio artistico, architettonico, archeologico e culturale regionale.
Per questo il Distretto, coordinato da Maria Sabrina Sarto, ha stabilito una serie di azioni volte al raggiungimento di questi obiettivi, con un investimento complessivo di 41,7 milioni di euro (di cui 20,7 a carico della Regione Lazio e 21 a carico del Miur). Il primo obiettivo è proprio il Centro di Eccellenza, che prevede un intervento di 6 milioni, con il coinvolgimento di 800 ricercatori e 400 assegnisti. Nei primi 18 mesi, ha illustrato il rettore Gaudio, sono previsti 18 corsi di Alta Formazione, 10 Master di primo e secondo livello e 3 grandi progetti di ricerca: «C'è una sinergia forte con il sistema di ricerca della Regione Lazio. Un progetto concreto - ha concluso Gaudio - in risposta ai problemi che vive oggi il Paese».
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