Discarica di eternit a Villa Pamphili: rifiuti tossici interrati con altri detriti

Discarica di eternit a Villa Pamphili: rifiuti tossici interrati con altri detriti
di Valeria Arnaldi
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Domenica 26 Giugno 2016, 09:52
Grandi, vecchie e, soprattutto, rischiose lastre di eternit parzialmente interrate. Pesanti piani di vetro nascosti tra cespugli e rovi. E ancora, lavandini, sanitari, ceramiche. Poi, copertoni, ferraglia e rifiuti straordinari non solo per tipologia e pericolosità ma anche per il contesto. È una vera e propria discarica a cielo aperto - non la prima - quella che, ieri, nell'ambito di una speciale giornata di pulizia, i volontari dell'Associazione per Villa Pamphilj, hanno trovato all'interno del parco della Villa, non lontano dagli spazi della onlus su via della Nocetta.

VICINO LA SCUOLA
Nascosti nel verde, poco distante dalla onlus e dalla scuola Margherita Hack, ad essere stati riportati alla luce sono stati materiali edili rotti, arrugginiti, inutilizzabili, probabilmente frutto di lavori di ammodernamento di stabili, a giudicare dalla consistente presenza di eternit. La discarica deve essere rimasta nascosta in quel tratto di Parco per una quindicina d'anni almeno - commenta Paolo Arca, presidente dell'Associazione per Villa Pamphilj - e pare evidente che, complice la lontananza dai grandi circuiti, l'area sia stata usata come luogo di smaltimento dei materiali di risulta di lavori realizzati al suo interno. Saranno le forze dell'ordine ora a indagare per risalire alle eventuali responsabilità di ditte, associazioni o persone. Il problema è serio. L'eternit è cancerogeno e difficile da smaltire. Immediata la chiamata all'Ama. L'eternit sembra sotterrato. Complesso, dopo tanto tempo, capire se sia stata un'azione intenzionale o se invece non siano stati tempo e peso a far sprofondare i pezzi nel terreno, pure per la presenza di cavità sotterranee.

I PRECEDENTI
Non è la prima volta che, nella boscaglia di Villa Pamphilj, i volontari trovano sorprese pericolose. Appena lo scorso aprile, a ridosso dell'ingresso di piazza San Pancrazio, sono state rinvenute centinaia di batterie usate. La zona è stata posta sotto sequestro - afferma Arca - e dopo tre mesi non solo non è ancora stata effettuata la bonifica, ma la situazione si è addirittura aggravata perché qualcuno ha dato fuoco ai cartoni con le pile. Eccezionali per la pericolosità dei materiali, ritenuti rischiosi per la salute degli stessi utenti della Villa, le due discariche confermano la regola del Parco storico come zona franca abbandonata al degrado.

 

LE RAZZIE
A raccontare la storia delle difficoltà di sorveglianza sul territorio sono alcuni cancelli divelti che consentono a vandali e senzatetto di entrare nel parco giorno e notte, trasformandone alcune parti in bivacco. Poi, le cronache dei razziatori, responsabili di un giro di furti e borseggi. E, ben evidenti, le tracce lasciate dal suk del sesso. Di giorno, poco distante dall'area dei giochi per bambini - conclude Arca - ci sono giovani che si prostituiscono. I preservativi spesso si trovano nell'erba, proprio dove corrono i più piccoli. Non è accettabile. Problemi simili si hanno in tutte le Ville di Roma. Chiederemo un incontro al nuovo Sindaco.