Addio a Di Giacomo, fiori e lacrime a Zagarolo: «Ci mancherà»

I quattro del Banco in nua foto del 1992
di Massimo Sbardella
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Domenica 23 Febbraio 2014, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 16:31

C’era un’aria pesante e un clima triste, sabato a Zagarolo, per la scomparsa di uno dei cittadini pi amati. Non il solito vip: Francesco Di Giacomo qui era uno del posto.

La mattina prendeva il caffè nel bar sotto al comune, per fare poi due passi in via Fabrini e un salto nel vicino negozio della moglie Antonella. «Quando lo incontravo - racconta il sindaco, Giovanni Paniccia - aveva spesso una critica da sollevare ma lo faceva con quello spirito che serve da stimolo. E sempre il primo a mettersi a disposizione per il bene del paese. Ci mancherà».

Già è stato annullato l'incontro conviviale organizzato a Palazzo Rospigliosi dall'associazione «Gli Amici di Zagarolo» per discutere su come far rivivere la città e il suo palazzo. Temi su cui Francesco Di Giacomo aveva sempre qualcosa di originale da dire e dei quali, per ora, nessuno ha voglia di discutere. «Viene a mancare un pezzo di cultura di Zagarolo - conferma l'assessore Maurizio Colabucci, che ricorda anche la recente iniziativa ,Palco a pedali, fatta a fine ottobre insieme al medico e amico Andrea Satta dei Tetes de Bois. La Pro Loco pubblica le foto degli incontri di lettura, fatti con la voce del Banco, ed Emanuele Venditti, organizzatore del festival dei 400 Corti, lo ricorda così: «Unico ci regalò a Palestrina una grande serata cantando la Ballata di Sacco e Vanzetti».

Per tutta la giornata in molti si sono recati sul luogo dell’incidente, sono increduli. Qualcuno lascia dei fiori, tutti regalano un pensiero ed una lacrima ad un grande uomo. Raggiungono la villa in cui Francesco abitava, a Colle del Pero, ad un chilometro di distanza da dove, venerdì pomeriggio, la Toyota Corolla sulla quale viaggiava si è scontrata con un'altra auto. Don Rodolfo Baldazzi, oggi cappellano dell'ospedale di Palestrina, conosce e frequenta Francesco dai tempi in cui entrambi vivevano a Marino: «Aveva un cuore immenso. Non dimenticherò mai quando nel ’78, allo stadio comunale di Palestrina, raccolse con un concerto del Banco i soldi per la parrocchia della Sacra Famiglia». Tra gli amici più stretti, il regista Lucio Rosato ha appreso con dolore la notizia: «Sabato scorso era stato a cena a casa mia, a Gallicano. Siamo cresciuti insieme e mi piace ricordarne la straordinaria umanità». Nei prossimi giorni l’autopsia chiarirà se il cantautore ha avuto un malore mentre guidava.

Sarà Palazzo Rospigliosi ad ospitare il rito civile per l'ultimo saluto a Francesco Di Giacomo. Il sindaco ha dato la piena disponibilità del Comune ad ospitare un funerale che,sarà, «più che un rito funebre in senso stretto, il meritato tributo ad un uomo dal cuore immenso, ad una pietra miliare della canzone italiana degli ultimi 40 anni».