Desirée, allarmi inascoltati: a San Lorenzo un nuovo caso Reggiani

Desirée, allarmi inascoltati: a San Lorenzo un nuovo caso Reggiani
di Mauro Evangelisti
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Sabato 27 Ottobre 2018, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 11:21
Business as usual, a San Lorenzo lo spaccio continua, telecamere, fotografi, forze dell'ordine non disturbano chi vende fumo in piazza dell'Immacolata. Tutto prosegue, mentre il dibattito s'infiamma sugli allarmi inascoltati lanciati dal quartiere. Da comuni cittadini, ma a maggio anche dal Municipio: chiedevano di mettere in sicurezza l'area abbandonata di via dei Lucani, dove è stato trovato il cadavere di Desirée. Dalla Prefettura fanno trapelare: le forze dell'ordine hanno fatto molto per San Lorenzo.

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Ma la morte della sedicenne di Cisterna di Latina venuta a Roma a cercare la droga, rischia di avere l'effetto dirompente che ebbe, il 30 ottobre del 2007 il massacro di Giovanna Reggiani, violentata e uccisa alla stazione Tor di Quinto, per il quale fu arrestato un romeno. L'omicidio segnò la scalata del centro destra in Campidoglio. Oggi come allora sicurezza e immigrazione spostano consensi e ora che sono stati fermati quattro africani, la vocazione di quartiere libertario e a favore dell'inclusione di San Lorenzo viene rimessa in discussione; la contestazione a Salvini, quando è andato in via dei Lucani, non deve ingannare, perché in parallelo lì, come in altre parti di Roma, si parla di ronde, si urlano slogan, si inasprisce la rabbia, anche se il nemico non sono più i romeni, ormai in gran parte integrati, ma gli africani, i richiedenti asilo.

Non è un caso che ieri sulle presunte mancate risposte della Prefettura si sono alzati i toni. Orfini, Pd, ha chiesto la rimozione della prefetta Basilone, definita inadeguata per non avere risposto agli allarmi di San Lorenzo. Salvini ha risposto: «Il Pd chiede di cacciare il prefetto, ma i cittadini hanno cacciato il Pd». L'effetto San Lorenzo come 11 anni fa l'effetto Tor di Quinto. L'altro giorno Virginia Raggi, sindaco M5S, e Francesca Del Bello, presidente del II Municipio del Pd, hanno parlato a lungo su cosa fare. Questa storia offre vento alle vele della Lega verso il Campidoglio. Paradosso: a chiedere più sicurezza, più rigore, a chiedere l'intervento della Prefettura, era stata una presidente del Pd, la Del Bello appunto, che due sere fa nel corso della manifestazione per Desirée ha confessato: «Mi sento responsabile per quella povera ragazza, perché questo è il territorio che amministro io. Ma io alla prefetta Basilone avevo inviato varie volte delle sollecitazioni perché venisse messa in sicurezza l'area di via dei Lucani e San Lorenzo, la Prefettura non mi ha mai risposto». Al suo fianco, la Raggi non ha contraddetto questa tesi, anzi ha sostenuto la necessità di più carabinieri e poliziotti a San Lorenzo.

RICOSTRUZIONE
Ma è giusto affidarsi ai documenti. Il 27 marzo in una riunione dell'osservatorio della sicurezza, in cui c'erano anche due viceprefetti, il Municipio chiese un intervento per via dei Lucani. Del Bello: «Sollevai il problema delle occupazioni abusive che rappresentavano un pericolo». Il 4 maggio c'è il verbale di un'ispezione, insieme al Commissariato: vengono scattate delle foto nell'area abbandonata dove sei mesi dopo sarebbe stato ritrovato il cadavere di una ragazza di sedici anni.

IL DOSSIER
Il dossier viene spedito alla Prefettura il 10 maggio. «Vede - indica la Del Bello - scrissi: si chiede, riscontrati i seri motivi di ordine e sicurezza pubblica, di voler convocare con cortese urgenza, un tavolo tecnico al fine di pianificare ed organizzare tutti gli interventi ad una bonifica complessiva del sito in questione. Non ho mai avuto risposta. L'osservatorio si è riunito anche dopo, i viceprefetti che sapevano tutto». Qui la versione s'incrocia con quella illustrata dalla sindaca: a giugno avvengono gli sgomberi, alcuni accessi vengono chiusi alzando dei muri, «ma i vigili non potevano restare sempre lì - ha ricordato la Raggi - per questo avevamo chiesto più agenti». Non sono arrivati, l'area di via dei Lucani è rimasta terra di nessuno. E di morte.
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