Degrado a Prati, Piazza Maresciallo Giardino ostaggio dei rom

Degrado a Prati, Piazza Maresciallo Giardino ostaggio dei rom
di Alessandro Di Liegro
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Lunedì 16 Aprile 2018, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 16:48
Di qua il Foro Italico e l'Olimpico. Di là il Tribunale di Piazzale Clodio. In mezzo, una piazza alla mercé del degrado. Piazza Maresciallo Giardino, in pieno Rione Prati, è da anni ostaggio di un gruppo di nomadi che hanno fatto di quell'area il proprio giardino personale, in barba a qualsiasi norma di buon senso e in sfregio alle regole, dedicandosi ad atti di vandalismo contro i residenti della zona. Sono in molti che si sono ribellati a una situazione che, paradossalmente, nasce da una sentenza legale: «Una di queste persone ha avuto assegnata quella residenza da un sostituto procuratore che ha indicato in Piazza Maresciallo Giardino senza numero civico la sede per espletare la condanna ai domiciliari» racconta un residente esacerbato da atteggiamenti e atti offensivi che vanno avanti, a detta di molti, da troppo tempo.

«Io ho avuto il parabrezza della mia auto distrutto. Mi è costato 1000 euro. La sera successiva ho parcheggiato di nuovo la mia auto in quello spazio e per curiosità sono rimasto a controllare fuori dalla finestra. Ho visto due persone che prendevano un blocco di cemento da 10 kg e stavano per finire il lavoro iniziato il giorno prima. Allora ho urlato e loro si sono allontanati». Non è stato l'unico episodio di vandalismo nell'area. «Un altro residente – racconta l'uomo che preferisce restare anonimo – ha sentito l'antifurto anti-intrusione del suo suv. È corso a vedere e ha visto una luce provenire da sotto il cruscotto. Il ragazzo che faceva il palo ha avvertito l'amico e se ne sono andati».

L'uomo, che ha paura di denunciare per evitare ritorsioni contro la sua famiglia («Che devo fare? Cambiare casa?» parla anche di scene di, purtroppo, ordinario degrado, come di deiezioni all'aria aperta o di pranzi all'aperto in quello che è diventato un vero e proprio “giardino”: «Non è possibile scendere con un bambino piccolo ed evitargli di vedere scene raccapriccianti, come escrementi umani in terra o persone nel momento della minzione all'aperto», riferisce. “Nomen omen”, direbbero i latini.

«La cosa più grave, però, è che una sera li ho visti scorazzare con un motorino rosso senza targa – conclude il residente – e poi parcheggiarlo nel bel mezzo della linea al centro di viale Angelico, che dopo le 23, a causa dello scarso traffico, diventa una via a scorrimento veloce. Immagini di camminare a velocità sostenuta e all'improvviso trovarsi un motorino di traverso in mezzo alla strada. Cosa potrebbe succedere»?
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