Roma, la notte brava prima della sparatoria De Santis alla festa con coca ed escort

Roma, la notte brava prima della sparatoria De Santis alla festa con coca ed escort
di Adelaide Pierucci
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Sabato 4 Aprile 2015, 06:18 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 15:21

Un party a base di luccciole e cocaina. Si trovava ancora con due prostitute romene con le quali aveva trascorso la notte insieme a due amici Daniele De Santis, l'ultras della Roma protagonista degli scontri di Tor di Quinto che il 3 maggio, prima della finale di Coppa Italia Napoli Fiorentina, sono costati la vita al tifoso napoletano Ciro Esposito.

L'INTERROGATORIO Due trentenni che, dal centro sportivo dove De Santis faceva il custode e viveva, hanno sentito il colpo di pistola.

Ascoltate dalla polizia le due donne hanno raccontato non solo il festino del giorno prima, la nottata trascorsa insieme, ma anche gli attimi concitati subito dopo l'esplosione. «Vincenzo uno dei due uomini che aveva partecipato all'orgia con me e due amici di Daniele - ha raccontato Ruxanda alla polizia - tornò a casa agitato e ci disse che Daniele aveva fatto a botte con dei napoletani e che non sapeva dov'era, forse era stato preso dalla polizia o dall'ambulanza. Allora mi consegnò gli occhiali da sole di Daniele con le stecche allargate e il telefonino col display spaccato». «Ho visto che il 3 maggio Daniele è uscito agitato - ha aggiunto poi la donna -. Prendeva un oggetto dal cassetto che io presumo fosse un coltello che usava per tagliare la droga». «La mia amica ci ha raggiunto alle due di notte perché aveva avuto un problema con un cliente», ha proseguito nel racconto.

«Siamo rimasti la notte insieme e Daniele ha continuato a fare uso di droga insieme a Natasha e poi ci siamo addormentati. A mezzogiorno mi ha dato 400 euro per le prestazioni. Verso le tre è uscito - continua -. Ho notato che in quella occasione Daniele era molto strano, agitato. Ha prelevato qualcosa dal cassetto. Alla mia domanda perché fosse così agitato ha risposto “tesoro stai tranquilla che è tutto a posto, devo fare una cosa e poi torno subito”, in quanto desiderava che rimanessi con lui altri due giorni. Verso le 17 ho sentito un botto verosimilmente una esplosione. Ero preoccupata perché il pomeriggio aveva litigato animatamente per telefono con un ragazzo al quale gli aveva detto che “gliel'avrebbe fatta pagare”. Appena uscite abbiamo visto Vincenzo parlare con un uomo. Ci disse di aspettare il suo ritorno».

LE ACCUSE Intanto la Procura ha messo un punto fermo sulla morte di Ciro Esposito. I sostituti procuratori Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio qualche giorno fa hanno notificato l'avviso di chiusura indagine ai protagonisti degli scontri. Daniele De Santis l'ultrà della Roma che ha aperto il fuoco, accusato appunto di rissa, dell'omicidio volontario aggravato dai futili motivi («calcistici») di Ciro e delle lesioni nei confronti degli altri due tifosi napoletani Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti, attinti rispettivamente da uno e due colpi di pistola. A rischio processo, però, ci sono anche gli stessi feriti accusati a loro volta di rissa e lesioni gravissime.