Ilaria Cucchi: «L'Arma vuole colpire chi ha parlato». Trenta: «Nessun pregiudizio punitivo»

Ilaria Cucchi: «L'Arma vuole colpire chi ha parlato». Trenta: «Nessun pregiudizio punitivo»
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Giovedì 18 Ottobre 2018, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 20:23

«Ora il generale vuole colpire tutti coloro che hanno parlato». Non usa mezzi termini Ilaria Cucchi che, il giorno dopo l'incontro al ministero della Difesa, rompe il silenzio e sfoga tutto il suo disappunto sul colloquio avuto con il comandante dell'Arma, Giovanni Nistri, alla presenza del ministro Elisabetta Trenta.

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«Dal generale Nistri mi sarei aspettata non dico delle scuse, perché avrebbe potuto essere per lui troppo imbarazzante, ma certo non 45 minuti di sproloquio contro Casamassima, Rosati e Tedesco, gli unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel mio processo», ha spiegato in una conferenza stampa la sorella di del geometra morto nel 2009 assieme al suo legale Fabio Anselmo. Parole, quelle di Nistri, che hanno indignato Ilaria Cucchi, intervenuta in difesa di Riccardo Casamassima e la moglie, Maria Rosati, entrambi carabinieri, che con le loro dichiarazioni hanno permesso la riapertura del processo, e di Francesco Tedesco, il quale ha accusato del pestaggio di Cucchi i coimputati Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro. «L'unica cosa che Nistri si è sentito di dirmi è che gli unici testimoni che hanno avuto il coraggio di rompere l'omertà verranno puniti con procedimenti disciplinari di Stato e non ci ha detto il perché», ha spiegato la sorella di Stefano, che ha invece manifestato stima e apprezzamento per la ministra Trenta e alla quale ha chiesto aiuto «contro i post infamanti e violenti partoriti da pagine di Fb e troll in gran parte gestiti da appartenenti a polizia e carabinieri».

Proprio quest'ultima ha però subito replicato a Ilaria Cucchi, gettando acqua sul fuoco e chiarendo in un post che «Nistri non ha portato avanti alcun sproloquio e non ha manifestato nei confronti di nessuno pregiudizi punitivi - ha detto il ministro Trenta - ero presente, se lo avesse fatto sarei intervenuta! Semplicemente, ha rimarcato l'obbligo per tutti i gradi al rispetto delle regole, il che rientra nelle sue prerogative di Comandante». Nessun riferimento e «mani alzate» da parte del comandante generale dell'Arma - secondo quanto riferito ancora alla conferenza stampa della Cucchi - in merito alla catena gerarchica che avrebbe dato l'ordine, secondo alcune testimonianze, di modificare i verbali sul detenuto dopo la sua morte. Oltre a quelli nei confronti di Casamassima e Rosati, sono dunque attesi a breve gli esiti dei provvedimenti disciplinari avviati nei confronti dei tre carabinieri imputati per omicidio preterintenzionale, compreso Tedesco. I provvedimenti, che potrebbero riguardare la destituzione o la sospensione dal Corpo, per il reato di abuso di autorità (già prescritto) sono stati notificati nel luglio scorso, il giorno dopo l'interrogatorio di Tedesco al quale ne fu data notizia mentre andava a rendere la sua testimonianza. A parlare di «anticipazione illegittima e ingiustificata» sull'esito dei provvedimenti è stato anche Eugenio Pini, legale di Tedesco.

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