Arrestato a Cuba per 3 spinelli:
liberato Giulio Brusadelli
Era in carcere dallo scorso marzo

Arrestato a Cuba per 3 spinelli: liberato Giulio Brusadelli Era in carcere dallo scorso marzo
di Luca Lippera
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Sabato 6 Settembre 2014, 14:15 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 17:59

Libero, finalmente, ma in condizioni disastrose.

Giulio Brusadelli, il romano arrestato a Cuba nello scorso marzo per il possesso di tre grammi e mezzo di marijuana, è stato rilasciato dal carcere dove era detenuto da sei mesi. Ma la prova è stata devastante. Brusadelli, 34 anni, soffre di una profonda sindrome maniaco-depressiva e la permanenza in cella lo ha ridotto, secondo i familiari, «in stato catatonico». «È dimagrito in modo spaventoso - ha detto il padre dall’isola caraibica guidata dal regime paracomunista dei Castro - Da settimane non mangia, si è sottratto alle cure e non parla più. Mutismo totale. Un caso giudiziario si è trasformato in una drammatica vicenda umanitaria. Alla fine le autorità di qui hanno capito e voglio ringraziare tutti. Ma Giulio è ancora in grave pericolo di vita: uno spettro».

REGIME DURO

Brusadelli dovrebbe tornare in Italia nei prossimi giorni. La liberazione non sarebbe stata possibile senza la tenacia dei genitori (Paolo e Patrizia), unita a quelle dell’avvocato di famiglia, Grazia Volo, del sottosegretario agli Esteri Mario Giro, del senatore Luigi Manconi e della nostra diplomazia. «L’ambasciata italiana a Cuba e quella cubana in Italia - dice il padre dell’italiano - hanno fatto l’impossibile». Le autorità locali, inizialmente, non avrebbero creduto alla patologia mentale lamentata da Brusadelli dopo l’arresto. L’uomo è stato condannato a 4 anni di carcere: il giudice, senza se, senza ma e senza le sospensioni condizionali delle nostre “latitudini” giudiziarie, ha spedito il romano dietro le sbarre a scontare la pena.

Non è infrequente il caso di stranieri che denunciano “malattie” immaginifiche nella speranza di evitare il carcere. Ma nel caso di Brusadelli, condannato per traffico di stupefacenti - le leggi cubane sono severissime in materia di droga - era tutto drammaticamente vero. «Brusadelli ora si sta spostando all’Avana con i genitori - ha detto l’avvocato Grazia Volo - Sono in corso le procedure per consentire il rimpatrio. La sua liberazione è uno straordinario risultato sul piano umanitario e dobbiamo un grazie speciale al senatore Manconi, presidente della commissione diritti umani di Palazzo Madama».

UNO SPETTRO

Negli ultimissimi giorni gli stessi responsabili del carcere cubano si erano resi conto che Brusadelli non faceva messinscene. Il romano era stato portato in un ospedale psichiatrico sotto la sorveglianza della polizia. Ieri all’alba la decisione di rimetterlo in libertà. «Non mangia, guarda nel vuoto - aggiunge l’avvocato - e questo stato è interrotto solo da incontenibili crisi di pianto». A Roma ora lo aspetta la sorella minore. «Giulio è molto, molto deperito - aggiunge il papà - Ci fa dei segni, a volte. Ora dobbiamo portarlo in Italia per farlo curare». Il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, anche lui in prima fila nella battaglia per la fine dell’odissea, ha ringraziato il viceministro cubano Serra, l’ambasciatore italiano all’Avana Carmine Robustelli, i suoi collaboratori e il senatore Manconi». «è così che si deve fare - ha detto - quando all’estero c’è un italiano in difficoltà».

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