L'inchiesta è scattata dopo la denuncia sporta dai i genitori di Cristina.
LA DENUNCIA
Il 10 dicembre del 2010 avevano portato la figlia al pronto soccorso dell'ospedale di Civitavecchia per un controllo. La ragazza accusava infatti fortissime emicranie e vomito. Una tac aveva svelato che quei disturbi erano causati da un adenoma ipofisario alla testa: una patologia il più delle volte benigna e curabile. I medici avevano consigliato di trasferire Cristina al San Filippo Neri, per sottoporla ad una risonanza magnetica. Arrivata a Roma, la paziente era stata ricoverata. Dopo qualche accertamento, i chirurghi avevano deciso di intervenire. La prima volta, Cristina era finita in sala operatoria il 22 dicembre: l'adenoma era stato rimosso e l'intervento sembrava riuscito. Il giorno seguente la ragazza si era però svegliata con la vista offuscata. Il pomeriggio della vigilia di Natale, la quindicenne aveva perso conoscenza. Il 26 dicembre la ragazza aveva avuto una crisi con convulsioni. Dopo un'iniezione di sedativo era stata trasferita in terapia intensiva. Era stata sottoposta a un secondo intervento, ma non si era più ripresa. Dopo tre giorni era stata operata d'urgenza. Cristina era poi entrata in coma e non si era più svegliata.