Caso Salini, inchiesta sugli altri incidenti avvenuti nello stesso tratto di Colombo

Caso Salini, inchiesta sugli altri incidenti avvenuti nello stesso tratto di Colombo
di Michela Allegri
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Martedì 15 Settembre 2015, 06:02 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 17:55

Finiscono ufficialmente nel mirino degli inquirenti, le condizioni della Cristoforo Colombo, la strada-killer che collega la frazione di Ostia al centro della Capitale e che, ogni anno, miete decine di vittime.

Nell'ambito dell'inchiesta sul decesso dell'ingegner Claudio Salini, 46 anni, morto sul colpo il 31 agosto dopo essersi schiantato a bordo della sua Porsche contro un albero al lato della carreggiata, a causa dell'elevata velocità ma anche di un avvallamento del terreno, la Procura ha delegato la Municipale a svolgere un'indagine statistica lungo lo stesso tratto di selciato. Il pubblico ministero Alberto Liguori, che procede contro ignoti per omicidio colposo, sta aspettando i risultati degli accertamenti tecnici disposti sull'asfalto. Ma nel frattempo ha incaricato i vigili urbani di stilare una lista dei passati incidenti avvenuti lungo il medesimo tragitto percorso da Salini, che termina in prossimità dell'incrocio con via Alessandro Severo. Le inchieste scaturite dai sinistri che si sono susseguiti negli anni, in molti casi, sono state archiviate come incidenti causati dalla distrazione del conducente, o frutto di una tragica fatalità. Ma potrebbe esserci una svolta: nel caso in cui, all'esito delle indagini, emergesse l'esistenza di un nesso causale tra il decesso dell'ingegnere e la condizione dissestata della Colombo, i procedimenti potrebbero venire riaperti, e potrebbe essere ipotizzabile una responsabilità di chi, nonostante l'evidente stato di rischio, non abbia provveduto a ripristinare la sicurezza del tragitto. Gli investigatori stanno infatti verificando se la pericolosità della via fosse stata già denunciata e se in passato ci fossero state segnalazioni. Il prossimo passo sarà verificare se ci siano state omissioni nella manutenzione. Due giorni dopo lo schianto costato la vita all'ingegnere, sulla strada sono spuntati due cartelli: un limite a 30 all'ora e un'indicazione di pericolo per la presenza di dossi. A cinque giorni di distanza, il tratto è stato ripristinato in fretta e con urgenza.

I TABULATI

Gli inquirenti hanno anche delegato i carabinieri del Nucleo Investigativo ad acquisire i tabulati telefonici del cellulare della vittima.

E' la coincidenza temporale a stupire: domani, Salini si sarebbe dovuto presentare in tribunale e testimoniare contro tre soggetti del casertano, legati agli ambienti della Camorra, che, lo scorso anno, avrebbero tentato di ricattarlo e di estorcergli un milione di euro. Lui, però, non si era lasciato intimorire: aveva sporto denuncia. Sul caso aveva indagato il pm Marcello Montelerone, che aveva ottenuto prima l'arresto e poi il rinvio a giudizio, con rito immediato, degli imputati. L'analisi dei tabulati consentirà di capire con chi il costruttore quarantenne abbia parlato prima di mettersi al volante e durante il tragitto in auto. I magistrati vogliono fugare ogni dubbio: il sospetto è che Salini possa essere stato nuovamente minacciato, o forse inseguito. La perizia sulla Porsche permetterà invece di stabilire se il veicolo sia stato sabotato, o se fosse guasto. La pista principale battuta dalla Procura, comunque, resta quella dell'incidente causato dall'alta velocità e, probabilmente, dal fatto che la strada fosse rovinata.