Claudio Strinati: «Fontana di Trevi imbrattata? Gesto misero e da condannare, monumento senza controlli adeguati»

Claudio Strinati: «Fontana di Trevi imbrattata? Gesto misero e da condannare, monumento senza controlli adeguati»
di Laura Larcan
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Venerdì 27 Ottobre 2017, 08:07
«Ma qual è il senso? Un monito alle nostre coscienze? Francamente, mi sembra un gesto modesto, che si espone ad una critica, perché pone un monumento prezioso come la Fontana di Trevi a rischio danni». Claudio Strinati, noto divulgatore di storia dell'arte e già Soprintendente di Roma, esprime tutta la sua perplessità di fronte alla performance morale dell'artista Graziano Cecchini. «Non mi sento di elogiarlo», riflette Strinati, non foss'altro per «aver messo a rischio la fontana gioiello senza che nessuno lo fermasse in tempo». Ancora un episodio che dimostra «tutta la fragilità con cui viene amministrato questo patrimonio, i controlli non sono adeguati».

Colorare di rosso la fontana è arte? «L'azione come performance rientra in quel filone del contemporaneo che è l'arte comportamentale. Il problema è che qualunque forma d'arte deve sottoporsi al giudizio degli altri. Ed è proprio il commento che fa l'artista che trovo mediocre. È solo un luogo comune». Strinati ricorda ancora la prima volta della Fontana di Trevi colorata nel 2007, sempre in concomitanza col debutto del Festival del Cinema di Roma. «Quella prima azione poteva avere un senso. Ripeterla uguale la deprime molto. L'azione è forte in quanto originale e profonda. Replicarla non equivale ad un stimolo culturale. È solo da condannare».
 
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