Roma, i clan di Ostia si spostano a Fiumicino e Torvaianica

Roma, i clan di Ostia si spostano a Fiumicino e Torvaianica
di Mirko Polisano
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Martedì 2 Gennaio 2018, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 19:35
I super controlli che da settimane le forze dell'ordine stanno effettuando senza soluzione di continuità a Nuova Ostia stanno schiacciando i poteri dei clan del mare di Roma.
Pattugliamenti e posti di blocco stanno infliggendo un duro colpo soprattutto al traffico di sostanze stupefacenti che da quando è scattato il piano sicurezza voluto dal ministro Minniti è stato notevolmente ridimensionato.

LA GEOGRAFIA
I clan sono messi all'angolo e le forze dell'ordine non escludono che tra le strategie dei boss c'è anche quella di spostare i traffici su altre aree dove la pressione mediatica e di intelligence è meno forte. Zone che sono a un palmo di chilometri da Ostia, come Fiumicino o Torvaianica. Per le mafie locali è più facile trasferirsi lungo le sponde del Tirreno, tra i ristoranti di pesce di Fiumicino e la città fantasma di Torvaianica. E a suffragare questa ipotesi formulata dagli inquirenti, come sempre ci sono i fatti. Episodi inquietanti che si sono registrati negli ultimi giorni. Il messaggio più inequivocabile è quello arrivato proprio a Fiumicino soltanto pochi giorni fa e rimasto nel massimo riserbo delle forze dell'ordine che indagano sull'episodio.

L'INTIMIDAZIONE
Poco prima di Natale, ignoti hanno versato sulla serranda del ristorante più di un litro e mezzo di benzina, per poi dileguarsi nel nulla. A rendersi conto di quello che era successo è stato il personale di sala, allertato dal forte odore di liquido infiammabile. Un gesto che ha tutto il sapore dell'intimidazione e della sfida. Chi ha agito lo ha fatto in un orario non tardo e con l'attività commerciale ancora aperta (le saracinesche erano solo abbassate a metà).
Del caso se ne stanno occupando i carabinieri della stazione di Fiumicino che hanno ascoltato la deposizione del titolare.

LA TESTIMONIANZA
«Non so darmi una spiegazione - precisa Gianni Del Mastro, il gestore del ristorante Gepagi- per me è buio totale. Mai ricevuto minacce né problemi con i fornitori. Forse è stato qualche squilibrato o una ragazzata». Per gli inquirenti però il messaggio della benzina ha un significato ben preciso. Chi compirebbe una bravata andando a colpire in pieno centro storico a Fiumicino in un orario in cui la gente è ancora per strada e i ristoranti aperti? Secondo gli investigatori sotto c'è ben altro, tra cui l'ipotesi di sconfinamento dei clan di Ostia che - già da tempo - hanno iniziato a spingere oltre il ponte della Scafa. Alcuni esponenti del clan Spada erano legati in modo particolare alla gestione di noti ristoranti di pesce al di là del Tevere. E ora spetterà alle forze dell'ordine trovare i giusti link. Lo stesso sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, preoccupato dall'escalation di criminalità ha telefonato al prefetto di Roma, Paola Basilone per chiedere la convocazione urgente del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, sulla scorta di quello che si è tenuto a Ostia all'indomani della famosa testata di Roberto Spada ai danni di un reporter Rai.

IL VERSANTE SUD
«Non basta un fiume a fermare la violenza», ha commentato lo stesso sindaco di Fiumicino, Esterino Montino. E i confini della mafia sono sempre più labili a nord così come a sud. A Torvaianica, gli inquirenti stanno indagando sul caso di una tabaccheria con problemi di sovraindebitamento, le cui autorizzazioni sono bloccata dalla burocrazia del Tribunale di Velletri. Ai gestori già si sono rivolti alcuni esponenti dei clan di Ostia a cui sono state rivolte offerte economiche per rilevarla. Il litorale da sempre è considerato «terra di confino» volontario. Tra Torvaianica e Ardea le infiltrazioni tra mala locale e clan camorristici sono stati oggetto delle inchieste della Direzione Distrettuale antimafia. Ora che a Ostia gli equilibri sono saltati, i tentacoli della piovra criminale sono pronti a stringersi altrove.
 
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