Roma, ciclista ucciso da un bus: riaperte le indagini, forse l'autista poteva evitare l'incidente

Roma, ciclista ucciso da un bus: riaperte le indagini, forse l'autista poteva evitare l'incidente
di Adelaide Pierucci
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Lunedì 4 Aprile 2016, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 07:54


No del tribunale all'archiviazione del fascicolo sull'incidente mortale che a giugno, all'Eur, era costato la vita a un ciclista trascinato da un bus dell'Atac. Il gip Maurizio Caivani ha chiesto alla procura un supplemento di indagini e disposto una consulenza cinetica per accertare l'eventuale responsabilità del conducente del mezzo.
Ricostruita la velocità della bici e del bus, e tenuto conto del punto di impatto, il perito dovrà accertare se l'autista poteva scongiurare l'incidente. Un sollievo per i familiari di Gianfilippo Milani (nella foto), 52 anni, funzionario di Atac, uscito da casa in mountain bike nella Roma semideserta di domenica 29 giugno, festa di San Pietro e Paolo, e non più rientrato. Il ciclista, alle 9.10 del mattino, è morto falciato da un pullman della municipalizzata dove lavorava, mentre percorreva la pista ciclabile nei pressi della Colombo.
 

GLI ACCERTAMENTI
Caso riaperto, quindi. I parenti della vittima, assistiti dagli avvocati Giammarco Di Raimo e Fabrizio Balestra, avevano presentato opposizione alla chiusura dell'inchiesta, chiedendo anzi un approfondimento. E il gip ha dato loro ragione. Per escludere un concorso di colpa dell'indagato - è stata la conclusione del giudice nel rigettare l'archiviazione del reato di omicidio colposo per l'autista - bisognerà effettuare una perizia.
«A tale accertamento si potrà pervenire mediante una consulenza - ha scritto il gip - tenuto conto del probabile punto di impatto localizzato tra la ruota posteriore del mezzo e la porta centrale di entrata passeggeri, e dei tempi di percorrenza dei due mezzi». Lo scopo è quello di accertare se «al momento di iniziare la manovra di svolta a destra, l'indagato fosse in grado di rendersi conto della presenza del ciclista proveniente dalla sua destra». Principio cardine della circolazione stradale, ha poi specificato il giudice.
 

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