Due i casi negativi riscontrati, in particolare presso un banco di un mercato giornaliero, dove è stato necessario porre sotto sequestro l’intera quantità di pesce posto in vendita. La Guardia Costiera e la Polizia Locale hanno infatti accertato che il rivenditore poneva sulla merce un semplice cartello con il nome della razza di pesce e il prezzo, lasciando pensare che fosse tutto pesce fresco, pescato e locale, mentre dal successivo riscontro veniva verificato che una parte era fresco, una parte era decongelato, una parte di allevamento e ben poca parte era pescato nei mari locali, dove peraltro fino al 10 ottobre vige il fermo pesca per la pesca a strascico.
Alcuni problemi sono stati poi accertati presso un ristorante, dove i mitili venivano conservati, prima della somministrazione, fuori dalle retine, con conseguente deterioramento della qualità e mancata possibilità di riscontro sulla effettiva provenienza del prodotto. Si ricorda ai consumatori di verificare, prima di ogni acquisto, che ogni banco di rivendita di pesce rispetti almeno le seguenti regole: separare il pesce fresco da quello decongelato, ponendo in vendita uno da un lato ed uno dall’altro; indicare per ogni tipologia di pesce il nome, se è pescato o allevato, se è fresco o decongelato e la sua provenienza; indicare la provenienza può essere indicata con il nome (atlantico, italia mar tirreno, grecia, ecc.) o mediante le zone fao (fao 37 è il mar Mediterraneo) purchè sia ben visibile al cliente il mappamondo che ricordi a ogni sigla quale parte del mondo corrisponde; indicare il prezzo in maniera chiara per ogni prodotto.
Acquistare un pesce decongelato credendo sia fresco può portare il consumatore a congelarlo una seconda volta, con evidenti rischi per la salute. Acquistare un pesce di allevamento credendo che sia pescato in mare aperto, o acquistare un pesce di mari lontani credendo che sia pescato nei meri locali significa pagarlo un prezzo molto più alto del suo reale valore commerciale.
I controlli congiunti sulla qualità dei prodotti ittici, ormai operativi da diversi anni, proseguiranno nel territorio con l’obiettivo di garantire la sicurezza del consumatore.
(Foto Luciano Sciurba)