Roma, ville e fortini confiscati ai boss: 103 beni diventano spazi sociali

Roma, ville e fortini confiscati ai boss: 103 beni diventano spazi sociali
di Alessia Marani
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Venerdì 30 Novembre 2018, 08:37
La google-map del Romanzo Criminale romano e laziale annota nuovi 491 beni confiscati alla malavita e da destinare a fini sociali, oltre i 511 già requisiti e assegnati negli anni scorsi. Dal fortino da oltre 4,5 milioni di euro fatto costruire da Lady Asl, al secolo Anna Giuseppina Iannuzzi, arrestata nel maxi-scandalo delle mazzette alla Asl Rm C, in via dei Casali della Cornacchiola, alla villetta di via Torre Morena dove ha abitato Michele Senese O' pazzo; dalla tenuta con piscina e parco privato a Casale Selce (Boccea) appartenuta al clan dei narcos Domizi di Casalotti, all'ultimo appartamento nella sfera del cassiere della Banda della Magliana, Enrico Nicoletti a Torre Gaia. E poi le ville dei Casamonica, in via della Stazione di Ciampino e in zona Porta Furba, oltre a quella ancora abitata dai rampolli rom, sempre a Ciampino, in via Capri, danneggiata nella esplosione dell'estate 2016 in cui morì Nicandro Casamonica. Qui era confinato in regime di sorveglianza speciale Raffaele Casamonica che oppose ricorso al Tar al decreto di confisca già eseguito dallo Stato. Adesso, dovrà intervenire la prefettura per lo sgombero.

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IL VALORE
Solo a Roma e provincia si tratta di beni per 39 milioni di euro. Il Campidoglio ha richiesto l'assegnazione di una prima tranche di 71 immobili, la Regione ne prenderà in consegna altri 40, di cui 32 sempre nel territorio capitolino. Tra questi c'è anche la villa di Sacrofano intestata al commercialista di Massimo Carminati e abitata dal Cecato fino al suo arresto, oltre a beni tolti ai condannati per le stragi terroristiche degli anni 90. Tra Sabaudia e Fondi sono 51 gli immobili da destinare al sociale, un centinaio a Latina dove terreni e appartamenti sono stati tolti agli Spada e ai Di Silvio. Le manifestazioni di interesse di Regione e di 49 comuni del Lazio è avvenuta ieri nella Conferenza dei servizi convocata al Viminale dall'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati. Per ora verranno assegnati 320 immobili, per gli altri sarà necessario un approfondimento, perché fatiscenti, gravati da abusi o da vincoli. Sotto la lente un complesso immobiliare nel Parco di Veio e manufatti nel parco dell'Appia Antica: non è escluso che si arrivi alla demolizione, come accaduto per le ville dei Casamonica al Quadraro e in via Roccabernarda. «La Regione sosterrà i Comuni finanziando la ristrutturazione dei beni assegnati con bandi ad hoc - dice Gianpiero Cioffredi, presidente dell'Osservatorio regionale sicurezza e legalità - come Ente abbiamo coadiuvato l'operato dei prefetti e dei Comuni. E la risposta è andata oltre ogni attesa». Fra i beni selezionati dal Campidoglio molti saranno destinati all'assistenza alloggiativa temporanea Sassat, alcuni saranno trasformati in centri antiviolenza, in cohousing per anziani o in ripari per senza fissa dimora. «L'impegno è massimo», ha detto la sindaca Virginia Raggi alla Conferenza con l'assessore Rosalba Castiglione.
 
 


LA CULTURA
Alcuni siti, potrebbero essere messi a bando anche per spazi culturali. Come in via dell'Acqua Bullicante, nel V Municipio, dove si era ipotizzato il trasferimento dell'Ex Rialto occupato. Negozi e ristoranti in affitto potranno continuare a dare rendita purché il ricavato vada alle politiche sociali. Un ristorante del Tuscolano sarà gestito da giovani disagiati, alla Magliana sorgerà un centro antiviolenza. Destinazione sociale anche per il comprensorio di via Lazzati dove nel 2014 fu freddato Roberto Musci. «Ville con piscina e nei parchi, noi come Stato li confischiamo alla mafia e li restituiamo ai sindaci», ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
 
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