Casamonica, l'imbarazzo del governo: Renzi teme il colpo per l'immagine del Paese

Casamonica, l'imbarazzo del governo: Renzi teme il colpo per l'immagine del Paese
di Marco Conti
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Sabato 22 Agosto 2015, 06:17 - Ultimo aggiornamento: 09:31
La fase 2 dell'amministrazione Marino traballa sotto il peso dei petali sganciati dall'elicottero dei Casamonica. Il rimpallo di responsabilità tra Comune, Questura, Vicarato e Polizia Municipale arriva proprio a ridosso della decisione che giovedì dovrà prendere il consiglio dei ministri. Sciogliere o non sciogliere il comune di Roma per infiltrazioni mafiose? Forse peseranno anche le note del Padrino, utilizzate dai congiunti del boss defunto, ma a giudicare dalle posizioni espresse finora sembra difficile che il governo alla fine propenda per lo scioglimento.



POTERE



Tutto sta ad interpretare, in un senso o nell'altro, le parole che il prefetto Gabrielli ha utilizzato nella sua relazione molto dura e molto circostanziata nella quale si descrive un intreccio perverso tra amministrazione e potere economico criminale. Infiltrazioni mafiose gravi che pervadono la Capitale e il suo livello amministrativo.

Il governo continua a trarre conclusioni più soft di quelle prospettate nella relazione. Ovvero niente commissariamento, niente elezioni in autunno, ma richiesta al Campidoglio di adottare entro tempi brevi e certi, misure in grado di tagliare i rami compromessi nei dipartimenti, negli uffici dell'amministrazione e commissariando laddove necessario. «E' il momento che la politica torni ad essere forte», sostiene il deputato romano del Pd Roberto Morassut che ha presentato un'interrogazione al ministro Alfano sulla vicenda. Nel Pd romano lo sconcerto è forte quanto l'indignazione e la difesa dell'amministrazione comunale si affievolisce ulteriormente. Chi difende Marino, anche in Forza Italia, ricorda come i Casamonica «sono a Roma da 40 anni» e quindi «occorrerebbe anche occuparsi di ciò che fecero con le amministrazioni di Rutelli e Veltroni».

Dopo i funerali del boss nella chiesa che negò i funerali a un malato di distrofia muscolare, Piergiorgio Welby, la questione però rischia di complicarsi perché il fuoco delle polemiche si va concentrando sulla sicurezza e sulla sua gestione. Tre esponenti del Pd della Commissione Antimafia chiedono a Rosy Bindi di convocare al più presto per un'audizione il prefetto Gabrielli. «La celebrazione del funerale del boss Casamonica - scrivono i deputati Dem - è da un lato la inconfutabile dimostrazione che a Roma la mafia esiste e dall'altro la certificazione delle gravi sottovalutazioni sulla presenza del fenomeno criminale nella Capitale». Quanto al prefetto Gabrielli, è stato lui per primo a descrivere ampiamente la gravità della situazione nella relazione inviata al ministro Alfano. Anche perchè i funerali del boss dei Casamonica hanno fatto il giro del mondo schiacciando politici e responsabili delle forze dell'ordine su uno stesso piano di omertà se non di taciuta connivenza. D'altra parte non essere accorti della morte del boss (che ancora non si sa dove sia morto), annunciata due giorni prima del funerale sui profili Facebook dei pittoreschi congiunti, non è un segnale che lascia tranquilla una città che si appresta ad ospitare il Giubileo.



ATTI



Renzi, colpito dalla vicenda e dalla girandola dello scaricabarile, cerca di tenersi alla larga dalla vicenda, ma le immagini del funerale hanno fatto il giro del mondo e offuscano l'immagine dell'Italia nuova veicolata dall'Expo. Il presidente del Consiglio ha parlato al telefono con il prefetto Gabrielli per cercare di ottenere maggiori spiegazioni e informazioni visto che il consiglio dei ministri del 27 dovrebbe decidere di affidare proprio al prefetto la supervisione degli atti che verranno richiesti a Marino per evitare il commissariamento della giunta comunale.