LE OFFESE
«So chi ha plagiato mio fratello fino a renderlo irriconoscibile», l'aveva attaccata Gabriele Muccino con un tweet del 2013. «Una signora che gestisce come un ventriloquo il suo pupazzo, il ragazzo che da anni ha nelle sue mani», aveva rilanciato sempre su twitter l'anno scorso.
Accuse sempre respinte da Silvio: «Trovate deliranti. Il mio allontanamento è da ricercare all'interno della famiglia», aveva poi rilanciato il più giovane dei fratelli Muccino.
Un amore fraterno all'apparenza al capolinea quello tra i Muccino. A Gabriele, il maggiore, classe 1967, affermato regista anche in America, e a Silvio, più giovane, 1982, attore e regista con «Parlami d'amore» e «Un altro mondo», è capitato l'impensabile: il legame, prima quasi simbiotico (avevano lavorato insieme in «Come te nessuno mai», «L'ultimo bacio» e «Ricordati di me»), si è spezzato.
Sulle cause Silvio ha sempre parlato della difficoltà di confrontarsi «con un fratello decisamente ingombrante» che preferisce lontano. Mentre Gabriele, che sembra soffrire di più per la separazione, non ha mai nascosto di ritenere almeno in parte responsabile del dissidio il legame tra Silvio e la Vangelista, la sceneggiatrice sessantenne con cui il fratello ha scritto «Parlami d'amore». Si rivedranno a piazzale Clodio il 25 novembre. Il pm Luigi Fede ha dato ragione alla Vangelista e ha disposto per il Muccino rancoroso la citazione diretta a giudizio.