Roma, la Cappella Orsini in affitto a prezzi da monolocale

Roma, la Cappella Orsini in affitto a prezzi da monolocale
di Mauro Evangelisti
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Martedì 29 Marzo 2016, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 09:02

Per la Cappella Orsini, un immobile storico, un tempo sede della Venerabile Compagnia dei Cuochi e Pasticceri, fondata nel 1513, la società privata Allievi di Cosma paga un canone mensile di appena 1.600 euro al Comune di Roma. Come un monolocale. Già questo è anomalo, ma c'è altro: l'Arsial, Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'agricoltura laziale, in vista del Giubileo, ha deciso di siglare un contratto con questa società - senza alcuna gara pubblica - a dir poco vantaggioso: 50 mila euro all'anno per 6 anni, totale 300mila, per il «progetto di promozione delle eccellenze agroalimentari del Lazio “Traditional Food Accademy of Rome and Lazio: Taberna Sapores una dispensa rinascimentale ovvero la cucina di Bartolomeo Scappi” da realizzarsi nella Cappella Orsini, ex chiesa S. Maria in Grottapinta», (Scappi è un celebre cuoco del XVI secolo, che cucinò anche in Vaticano). Dice Antonio Rosati, amministratore unico dell'Arsial: «Abbiamo accolto il progetto perché si tratta di un luogo unico al mondo, vicino a Campo de' Fiori, vicino a dove fu ucciso Cesare».

LA DENUNCIA
In sintesi: da una parte questa società privata paga, secondo quanto denunciato dal Movimento 5 Stelle in un esposto, un affitto di 1.600 euro al mese al Comune per un immobile «in un luogo unico al mondo»; dall'altra ne incasserà oltre 4.000 dall'agenzia della Regione. Tutto senza gara. «Non serviva - ribatte Rosati - proprio per l'unicità della proposta, per il luogo così prestigioso e per la sua valenza storica». Questa tesi non convince la consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Silvia Blasi, che ha presentato una interrogazione. Insoddisfatta dalla risposta ricevuta, con gli altri consiglieri pentastellati, ha inviato una denuncia alla procura della Repubblica, alla Corte dei conti e all'autorità Anticorruzione di Raffaele Cantone. Rosati difende il progetto, «noi promuoviamo i prodotti enogastronomici del Lazio, abbiamo rilanciato l'Enoteca di via Frattina, aperto una vetrina all'aeroporto di Fiumicino, anche questo punto nella Cappella Orsini darà risultati straordinari».

Ma c'è un colpo di scena: dalla giunta regionale fanno sapere che ancora non c'è il via libera, il provvedimento è stato fermato. «L'Arsial ha prodotto da settembre 2015 solo una delibera di mero indirizzo - dicono in Regione - Ora è ferma presso l'Assessorato all'Agricoltura che sta facendo valutazioni sul merito, e di conseguenza anche sull'autorizzazione alla copertura finanziaria». Dunque, per la giunta serve la gara; per Rosati no, «i nostri uffici legali sono certi, non è necessaria». Fatto sta che l'assessore regionale all'Agricoltura, Carlo Hausmann, ha inviato una lettera all'Arsial in cui avverte: «Reputo sia opportuno sospendere l'attuazione del progetto». I 5 Stelle su questa vicenda hanno aperto un fronte caldo: «L'immobile risulta di proprietà del Comune ed è condotto in locazione dalla Società Allievi di Cosma per un canone annuale di 20.568 euro. Il 27 gennaio l'Arsial forniva i seguenti chiarimenti: “L'immobile sito in via di Grottapinta 2, risulta inserito nei percorsi privilegiati del Giubileo Straordinario”». Ma il Giubileo è iniziato da tempo.

LA REPLICA
Risponde Roberto Lucifero, che gestisce la Cappella Orsini: «La società Allievi di Cosma srl ha un regolare contatto di  locazione fin dal 1986 e l’attuale canone  di € 1.638,00 per il locale commerciale, e € 56,00 per il sottopasso, è stato determinato in base ai valori del mercato immobiliare corrente pubblicati sul sito della borsa immobiliare di Roma ai sensi della DGC n. 670/2002.  Inoltre, malgrado il carattere culturale e scientifico dell’attività del centro (per informazioni si può consultare il sito www.cappellaorsini.com  sezione calendario) non è stata applicata la norma che, nei casi in cui l’attività culturale sia prevalente, prevede di poter abbattere fino all’80% il valore del canone che viene quindi pagato ai prezzi correnti di mercato». A proposito del progetto che Arsial stava affidando senza gara: «Abbiamo sviluppato un’idea che non consiste nel mero utilizzo dei locali, bensì nella costituzione di un vero e proprio hub delle eccellenze enogastronomiche del Lazio, in un sito che, per la sua storia e la sua vocazione, si presta a divenire un centro multimediale dedicato alla cultura del cibo e al suo rapporto con il territorio. Inoltre, di fronte di un esborso di circa 50.000 euro all'anno  la nostra società  si impegnerebbe nella realizzazione e nella gestione di uno shop Arsial  con  apertura  dalle ore 10 alle 22  per 6-7 giorni alla settimana,  e nell’organizzazione di 14 eventi ogni anno di promozione dei prodotti della filiera eno-gastronomica su indicazione dell’Arsial».



 

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