Capocotta, Castel Porziano e il Far West delle spiagge romane

Capocotta, Castel Porziano e il Far West delle spiagge romane
di Mirko Polisano
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Venerdì 8 Aprile 2016, 10:44 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 08:45

Una corsa di cavalli lungo la riva. Non è una foto scattata dai turisti sulle spiagge della Tunisia o del Maghreb ma è l’immagine che più di tutte racchiude la stagione senza regole che stanno vivendo gli arenili di Castelporziano e Capocotta. Le concessioni scadute, gli abusi edilizi e il clamore delle ruspe dello scorso anno sembrano aver lasciato il nulla su questi 18 chilometri di costa, frastagliati da dune e macchia mediterranea. Dopo che la Procura della Repubblica di Roma ha disposto che gli ex concessionari procedano autonomamente, come da loro richiesto, alla rimozione delle parti abusive dei chioschi, a Capocotta sono partite le demolizioni “fai da te”.

Tempo 40 giorni e i gestori consegneranno al Comune di Roma le strutture secondo la forma originaria. Dunque, via ai metri quadrati in eccesso e ai bar trasformati in ristoranti. «Manufatti abusivi – spiega Maria Vichi, titolare del Lotto 8A- ma che sono stati acquisti dall’ufficio patrimonio del Campidoglio». Al termine delle operazioni verranno ripristinati i luoghi ante-operam, così come erano stati affidati attraverso un bando europeo del 1995, nel periodo dell’allora giunta di Francesco Rutelli. Cinque anni per firmare il contratto e poi altri 15 di concessione, fino ad arrivare all’estate dello scorso anno quando le autorizzazioni scadono e l’amministrazione comunale, guidata da Ignazio Marino, dà il diktat di portare legalità e trasparenza. Ad oggi però non c’è una programmazione e i primi bagnanti che già dallo scorso fine settimana hanno affollato le spiagge lungo la via Litoranea si sono trovati davanti i primi disagi. Punti ristoro chiusi per i sequestri, spiaggia sporca e bagni inutilizzabili. «Conclusa la fase delle autodemolizioni – continua Maria Vichi- ce ne andremo».

Sul futuro delle strutture restano dubbi e incertezze. Il X municipio sta studiando un piano per la salvaguardia a mare nell’imminenza dell’apertura della stagione balneare, prevista tra poco meno di 20 giorni, ma poco si sa sulla manutenzione degli arenili e su chi gestirà i chioschi. La procedura che pone maggiori garanzie è quella di un bando europeo ma, da quanto trapela dagli uffici di via Claudio, non ci sarebbero i tempi. Così è a rischio anche la pulizia dell’arenile e il servizio di noleggio di sdraio e ombrelloni.

Stesso scenario che si presenta a Castelporziano. Degli otto cancelli, solo il numero 4 è regolarmente aperto grazie a una sospensiva del Consiglio di Stato. Gli altri, dove un anno fa sono arrivati anche i caterpillar dell’assessorato alla legalità di Roma Capitale, restano al palo. C’è chi ha iniziato a sistemare il proprio chiosco, dopo aver abbattuto tutti gli abusi e adesso rimane in attesa che qualcosa si sblocchi con la speranza che i famosi “Cancelli” siano ancora le spiagge più amate dai romani. C’è chi non ci giurerebbe.