Marijuana legale, si rischia l'arresto: il caso di un 37enne romano

Marijuana legale, si rischia l'arresto: il caso di un 37enne romano
di Marco Carta
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Sabato 4 Agosto 2018, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 11:36

La chiamano marijuana legale, ma il rischio di essere arrestati è sempre dietro l'angolo. La cannabis light, che non produce alcun effetto psicotropo, ma solo un leggero senso di rilassamento, può essere comprata nei tanti punti vendita nati a macchia d'olio un po' ovunque dopo l'approvazione della legge 242 del 2016. Ma guai a farsi trovare senza la documentazione che ne certifichi l'esatta provenienza e la composizione.

IL GREEN SHOP
Lo sa bene un 37enne romano del quartiere Gianicolense che ieri mattina si è ritrovato a piazzale Clodio di fronte al giudice monocratico per due piantine di Cannabis Indica. Credeva che l'acquisto presso uno dei tanti green shop che affollano la città lo ponesse al di sopra di ogni rischio. «Pensavo fossero legali, le ho prese in negozio». Invece si sbagliava di grosso.

Perché quando giovedì pomeriggio i carabinieri della stazione di Monteverde hanno bussato alla porta della sua casa, il 37enne si è ritrovato accusato di detenzione di stupefacenti.

Alla vista dei militari, che erano stati allertati dalla segnalazione di un vicino, il giovane subito mostra le due piantine, custodite dentro un armadio e illuminate a giorno da alcune lampade. Però non ha con sé gli scontrini e i certificati che dimostrino che in quelle due piante il principio attivo del Thc, la principale sostanza psicoattiva presente nella cannabis, rientri nei parametri stabiliti dalla legge, che fissa lo 0,2% come limite entro cui la marijuana è legale nel nostro paese.

L'ACCUSA
E il 37enne si ritrova in stato d'arresto per un quantitativo d'erba equivalente ad una singola dose. Secondo l'accusa, infatti, il giovane, che si trovava già agli arresti domiciliari per detenzione al fine di spaccio, «senza essere in possesso di autorizzazione - come si legge sul capo d'imputazione - poneva in essere una coltivazione di due piantine di Cannabis Indica».

Solo il giorno dopo, nel corso della convalida d'arresto, i suoi avvocati hanno potuto esibire i certificati d'acquisto delle due piante, risultate legali anche dalle successive analisi. Nonostante questo, però, il giudice monocratico ha convalidato lo stesso l'arresto: i carabinieri di Monteverde, in assenza di documenti, hanno comunque agito in maniera corretta non potendo sapere se quelle piante fossero consentite dalla legge. Per il giovane, però, non è stata disposta alcuna misura cautelare in attesa del processo. Da cui spera - questo è l'auspicio dei suoi legali - di essere presto scagionato.

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