IL QUARTIERE
L'ennesima rissa nel cuore di Roma rianima la protesta dei residenti. «È molto grave che questo sia accaduto proprio mentre il centro di Roma era sorvegliato speciale per la canonizzazione dei due papi», attacca Viviana Di Capua, presidente dell'Associazione abitanti del Centro storico. «Un'amministrazione responsabile deve intervenire il prima possibile su questo fronte. Perchè al di là degli schiamazzi, dei decibel, la movida mette in luce un problema di risse e di aggressioni connesse con lo sfrenato consumo dell'alcol». Secondo i residenti negli ultimi anni «sono state concesse troppe licenze. Il numero va ridotto. Non è possibile avere un locale ogni tre passi». E non si tratta solo di pub. «Sono nati centinaia di minimarket gestiti da stranieri, spesso bengalesi, che vendono alcol fino alle 4 o 5 di notte».
ANTI-ALCOL
I residenti si chiedono che fine abbia fatto l'ordinanza anti-alcol annunciata dal sindaco Marino a inizio mese. Era il 4 aprile scorso quando, dopo l'ennesima rissa, il primo cittadino parlò di «limitazioni dal punto di vista orario per la vendita e il consumo di birre e cocktail nei quartieri più affollati». L'assessore alle attività produttive Marta Leonori spiega che le nuove disposizioni «sono ancora allo studio ma entreranno in vigore a inizio maggio. In questa fase abbiamo incontrato i municipi e raccolto segnalazioni dalle associazioni dei residenti». Obiettivo dell'ordinanza, spiega Leonori, «da una parte è aiutare i cittadini dei quartieri in sofferenza, dall'altra non penalizzare i commercianti onesti». Il provvedimento dovrebbe anticipare da mezzanotte alle 11 il divieto di vendita di prodotti da asporto. Anticipato anche il termine ultimo per chi somministra alcolici, oggi fissato alle 3 di notte. Si ragiona anche su restrizioni per chi consuma bibite alcoliche su aree pubbliche e sulla possibilità di potenziare i controlli. «Abbiamo già contattato la polizia locale e la prefettura», dice Leonori.
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