Roma, camion bar, niente stangata: due euro in più ma dal 2017

Roma, camion bar, niente stangata: due euro in più ma dal 2017
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 1 Dicembre 2016, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 23:50

Camion bar e tavolini all'aperto, il bilancio della giunta Raggi non tocca le tariffe, facendo un bel regalo a una delle lobby più forti della città. No, replica l'assessore al Commercio, Adriano Meloni, che assicura: quelle tariffe sono incredibilmente basse e ingiuste, stiamo preparando la riforma che sarà approvata dopo il bilancio, entro febbraio. E lo stesso varrà anche per le affissioni. Domanda: Meloni avrà la forza sufficiente a sfidare la maggioranza a 5 Stelle che già sulla Bolkestein si è dimostrata molto sensibile alle richieste di camion bar e ambulanti, visto che ha approvato una mozione passata alla storia come «salva Tredicine?». Da sapere: Tredicine è la famiglia che controlla, direttamente o indirettamente, una buona parte del settore.

GLI ESEMPI
Andiamo per ordine con un esempio pratico. A Roma il business vero si chiama camion bar: con licenze vecchissime e postazioni che non di rado oscurano i monumenti, l'operatore paga dieci euro al giorno di canone e passa la paura. E due anni fa la tariffa era ancora più ridicola: prima che la giunta Marino approvasse un adeguamento, ne pagava solo 3. Chi ha preceduto Meloni, vale a dire Marta Leonori (Pd) che si trovò con i camion bar che protestavano sotto l'ufficio, provò a disporre un aumento più realistico (30 euro al giorno), ma il consiglio comunale, dove i gruppi di pressione erano forti anche senza l'avvento della maggioranza pentastellata, l'affossò, limando a 10 euro. Piuttosto di niente è meglio piuttosto. Ma nel bilancio di previsione che la giunta Raggi si appresta a portare in consiglio comunale alla voce Osp (occupazione suolo pubblico, ci sono ad esempio anche ambulanti e tavolini all'aperto) non è previsto alcun aumento. La pacchia continua. Così, per un settore che a Roma dovrebbe valere oro, il Campidoglio incassa in un anno circa 36 milioni di euro. Va anche ricordato che la Leonori, per i tavolini all'aperto, provò a fare passare una riforma improntata sulla tariffa puntuale: paga di più chi ha i tavolini in zone di pregio, di meno chi è in periferia. Ma anche questa iniziativa si arenò in consiglio comunale, per le pressioni delle associazioni di categoria. Ora bisognerà capire se Meloni riprenderà questa filosofia.

RESISTENZE
Tenendo conto che la maggioranza M5S in consiglio comunale ha approvato una mozione contro l'applicazione della direttiva Bolkestein, il nuovo tentativo di Meloni di adeguare quelle tariffe appare arduo. L'assessore già è andato contro la maggioranza spiegando una cosa che dovrebbe essere banale: «Non possiamo non applicare la legge e dunque mettere a gara le postazioni come prevede la Bolkestein». L'assessore ora assicura - ma tra il dire il fare c'è di mezzo il consiglio comunale - che entro febbraio porterà il provvedimento di adeguamento di quanto gli operatori pagano per la Osp: si lavora su un incremento del 20 per cento. Meloni: «Io sono il più capitalista del mondo, ma in questo caso penso davvero che i profitti vadano redistribuiti nell'interesse pubblico, perché vi sono categorie che occupano il suolo pubblico e fanno ricchi incassi, eppure pagano un canone irrisorio». Chi apre un negozio in periferia magari si trova a versare un canone di locazione tra i 5 e i 10mila euro mensili. Chi posiziona il suo camion bar sui Fori Imperiali se la cava con 300 euro al mese. C'è qualcosa che non torna. Meloni: «Dobbiamo rivedere tutte le tariffe, penso anche a quelle sulle affissioni. Gli uffici sono già al lavoro, non ci fermeremo». Bisogna vedere cosa ne penserà la sua maggioranza.

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