Brasiliana uccisa a Roma, l'amica: «Mi disse "se il mio fidanzato esce di galera mi ammazza"»

Sonia Neres
di Michela Allegri
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Giovedì 16 Novembre 2017, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 09:24
Sonia Neres conoscevaNorma Maria, le voleva bene. Aveva paura che la sua amica fosse in pericolo, «in luglio era stata picchiata dal fidanzato, un marocchino che era poi stato arrestato per rapina - racconta - continuava a dire: Se esce mi ammazza». È stata proprio Sonia, lunedì, a permettere l'identificazione del cadavere. Brasiliana trapiantata in Italia, gestisce l'associazione Amore solidale, con cui aiuta i poveri e i senzatetto.
 
 

Come ha conosciuto Norma?
«A Termini, un anno fa. Allegra, solare, con un bellissimo sorriso. Era brasiliana come me, siamo diventate amiche. Non era vestita come gli altri barboni, era pulita, truccata, curata. Anche le mani erano molto belle. Ha avuto una vita difficile».

Cioè?
«È venuta in Italia 23 anni fa, in Brasile ha lasciato tre figli. Era bellissima, un italiano le aveva proposto di fare la modella, ma poi l'aveva costretta a prostituirsi. Anche Norma è stata denunciata per sfruttamento della prostituzione. Lei mi diceva che non aveva documenti, ma in ambasciata ho scoperto che il suo passaporto era stato sequestrato e doveva essere esplusa».

L'ultima telefonata?
«Ci sentivamo spesso, veniva a casa mia a farsi la doccia, a volte la ospitavo. Le dicevo di restare, ma non voleva. Ma io ero preoccupata, non mi piaceva che vivesse in quel sottopasso e che frequentasse certe persone».

A chi si riferisce?
«Nel sottopasso Norma aveva conosciuto un marocchino, si erano fidanzati. Lo ha portato anche a casa mia, si chiama Abdul. Quest'estate in luglio mi hanno chiamata dall'ospedale San Filippo Neri, era stata picchiata. Non aveva voluto denunciare, perché aveva paura, poi lui è stato arrestato per rapina. Lei continuava a dirmi: Se esce di là mi ammazza».