Roma, brasiliana uccisa nel tunnel: una lite prima dell'omicidio

Roma, brasiliana uccisa nel tunnel: una lite prima dell'omicidio
di Michela Allegri
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Venerdì 17 Novembre 2017, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 12:05

Alcuni clochard lo hanno visto litigare con Norma Maria Moreira da Silva, la stessa sera in cui la donna, senzatetto brasiliana, è stata uccisa nel sottovia Ignazio Guidi, a due passi da Porta Pia, dopo essere stata «colpita più volte alla testa con un corpo contundente», sostiene il medico legale che ha effettuato ieri l'autopsia. E Aldobrando Papi, ascoltato come persona informata sui fatti, ha prima ammesso di essere coinvolto in quel decesso - «sono stato io», ha detto agli investigatori della Squadra Mobile - ritrattando subito dopo e avvalendosi della facoltà di non rispondere in presenza del suo avvocato, quando la pm Silvia Santucci lo ha iscritto sul registro degli indagati per omicidio volontario aggravato. Per questo motivo non è subito scattato l'arresto. Anche se sono necessari ulteriori esami per stabilire se la donna sia stata violentata, il sospetto di chi indaga è che la vittima sia morta cercando di ribellarsi a un tentativo di stupro. Quando è stata trovata, infatti, Norma Maria era svestita. Aveva la maglietta alzata e i pantaloni sfilati. Aveva il cranio completamente fracassato e una caviglia rotta. Ieri, il medico legale ha trovato anche altre lesioni recenti sul corpo della donna.

LO STUPRO
Solo un anno fa, Norma Maria aveva subito uno stupro di gruppo alla stazione Tuscolana, dove viveva prima di trasferirsi nel sottopasso tra via Nomentana e piazzale della Croce Rossa, dove viveva da 5 mesi. Ad aggredirla, nel settembre 2016, un algerino e un tunisino, che sono recentemente stati condannati a 10 anni di reclusione. Erano accusati anche di sequestro di persona, insieme a una ventitreenne rumena, compagna di uno dei due stupratori. La clochard era stata picchiata, segregata in una casupola, immobilizzata e violentata per due giorni. Era riuscita a liberarsi dopo 48 ore di agonia. Mentre gli aguzzini dormivano, era scappata e aveva chiesto aiuto. A soccorrerla, due automobilisti.

L'AGGRESSIONE
Il sospetto della procura è che anche questa volta la donna sia stata vittima di una violenta aggressione. Il suo cadavere è stato trovato alle 9.30 di lunedì da un addetto alle pulizie. Nelle prossime ore, arriveranno i risultati del confronto tra il dna prelevato dall'indagato e le tracce di materiale biologico trovate sugli indumenti e sul corpo della senzatetto. Nel frattempo, gli inquirenti stanno scavando nel passato di Papi, 55 anni, clochard che frequentava il sottopasso vicino a Porta Pia. È l'unico indagato per il delitto. Gli investigatori stanno anche analizzando il cellulare della vittima, in cerca di contatti e messaggi, e stanno passando al setaccio i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. In luglio, la donna era stata picchiata dall'ex compagno, un tunisino che aveva conosciuto nel sottovia. Lo ha raccontato un'amica di Norma: «Le avevo detto di denunciare, ma lei aveva troppa paura».
 

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