Birre, rifiuti e svastiche al Quadraro, sfregio al parco simbolo «Qui l'Ama non passa mai»

Birre, rifiuti e svastiche al Quadraro, sfregio al parco simbolo «Qui l'Ama non passa mai»
di Laura Bogliolo
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Sabato 31 Marzo 2018, 18:05 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 10:48
«Noi della borgata ribelle ormai siamo rassegnati, sepolti sotto un monte di spazzatura». Il quartiere «che non abbozza» è Medaglia d'oro al merito civile perché non si arrese ai nazisti, ma viene colpito a morte dal degrado. A ricordare il nido di vespe vittima del feroce rastrellamento del Quadraro nel 44 è rimasto solo il murale di Lucamaleonte in via del Monte del Grano. «La villa ridotta così è un oltraggio alla memoria dei nostri nonni» dice Maria Bianchi, 43 anni, mentre stringe i pugni per la rabbia passeggiando dentro il Parco 17 aprile 1944. «Bottiglie di birra sul monumento, i viali pieni di rifiuti, i cestini stracolmi - borbotta Maria, combattiva mamma del quartiere - questa è l'unica area verde della zona ed è ridotta a un letamaio». Oltraggio nell'oltraggio: su due pini, proprio davanti al monumento in ricordo delle vittime del nazismo, sono state disegnate due svastiche. «Quando hanno raccolto l'immondizia? Un mese e mezzo fa, il parco è in abbandono, come ogni anno interverranno solo pochi giorni prima delle celebrazione del 17 aprile, poi l'area verrà dimenticata nuovamente» dice Sabrina De Angelis, 52 anni, residente da sempre nel quartiere del VII Municipio. «La villa non viene chiusa la notte, l'Ama non pulisce, il Servizio giardini è assente» racconta Giulio mentre porta a spasso il cane mentre scruta il terreno per vedere se ci sono processionarie. «Non fanno più la disinfestazione - spiega - tempo fa chi utilizza l'area cani ha organizzato una colletta per pulirla».

«È PERICOLOSO»
In quest'angolo della memoria calpestata, due anziane del quartiere aprivano e chiudevano il cancello del parco vicino a piazza dei Tribuni. «Poi è diventato pericoloso» spiega un gruppo di mamma. Nessuno dal Campidoglio si attiva nonostante le numerose denunce inviate dai residenti. Il Dipartimento Ambiente si è anche dimenticato di inserire il parco nell'elenco delle 40 ville contenuto nell'avviso per la ricerca di volontari che aprono e chiudono i parchi. I cancelli restano aperti la notte e la sera si raduna un gruppo di persone dell'Europa dell'Est che beve e bivacca. Un mese fa i carabinieri hanno arrestato un diciannovenne romano che spacciava. Nonostante il degrado, il sito del Comune 060608.it continua a definire il parco addirittura «giardino botanico».

LE DENUNCE
«Un enorme pino è precipitato durante la nevicata del 26 febbraio - racconta Sara, studentessa - ma a terra, proprio sotto la targa che ricorda il nome del parco, c'è ancora un enorme cumulo di rami e la striscia gialla apposta dai vigili è stata calpestata». Ieri a passeggiare nel degrado del parco della memoria dimenticato dal Campidoglio c'erano anche i volontari dell'associazione culturale Open Hands per raccogliere un dossier fotografico. «Abbiamo scritto alle istituzioni, ma la situazione qui non cambia» il commento di Andrea. Anche l'Associazione Berlinguer-Circolo Alberto Menichelli ha denunciato il degrado del parco con un lungo post su Facebook. «Il parco è di competenza del Comune - dice il minisindaco del VII Monica Lozzi - abbiamo chiesto più volte l'intervento del Dipartimento Ambiente, ma gli interventi purtroppo sono sporadici».
 
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