Roma, abusi sessuali su bambina di 10 anni: arrestato animatore 40enne

Roma, abusi sessuali su bambina di 10 anni: arrestato animatore 40enne
di Adelaide Pierucci
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Venerdì 2 Settembre 2016, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 08:37
Era il capo degli intrattenitori. All'occorrenza maestro, artista o clown. Sempre pronto a far ballare, cantare, disegnare i bambini. Da qualche giorno, però, il gestore di un centro estivo a Dragona è finito agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale aggravata. All'uomo, un quarantenne, sposato e padre, è stato contestato di aver molestato una bambina di dieci anni, in bagno e in uno spogliatoio, durante le ore passate a giocherellare nel centro. E' stata la bimba a raccontare gli approcci inopportuni subìti.
Una confessione cominciata con una bugia. La piccola per non tornare al centro estivo, dopo qualche giorno di assenza, aveva detto alla mamma di essere troppo stanca. «Non ce la faccio proprio. Non voglio andare». Una giustificazione che non ha convinto la donna. La bambina allora ha dato altre spiegazioni. Fino a quando ha spiegato di aver visto il titolare del centro molestare una bambina in bagno, e poi un'altra bambina nello spogliatoio. Un'altra scorciatoia per non confessare quello che secondo gli inquirenti - non sarebbe riuscita ad accettare. La sola vittima sarebbe stata lei. Ma non trovava il coraggio e le parole giuste per dirlo. La denuncia è scattata subito, a fine luglio.
Le indagini coordinate dal pm Silvia Santucci e eseguite dagli investigatori del commissariato Ostia Lido hanno portato alla richiesta della misura cautelare per il titolare del centro estivo. Una misura firmata nei giorni scorsi dal gip Alessandra Boffi. Il giudice non ha avuto dubbi sul racconto della minore.
I RISCONTRI
«Dal racconto della bambina - ha scritto il magistrato nell'ordine di arresto per l'indagato - si percepisce senza ombra di dubbio la situazione di grave disagio in cui si è venuta a trovare tanto che al momento in cui ha deciso di rivelare gli abusi subiti alla mamma, proprio per il disagio, il pudore, la vergogna provata, e pur di far smascherare l'uomo che aveva abusato di lei, ha inizialmente riferito che la vittima delle condotte dell'uomo fosse un'altra ragazzina del centro». Un atteggiamento tenuto dalla piccola anche durante l'audizione protetta. Tanto era l'imbarazzo per le attenzioni subite che le ha descritte alla psicologa nominata dalla procura con dei gesti. Ulteriori riscontri al racconto della bambina sarebbero arrivati dagli accertamenti effettuati dalla polizia in maniera riservata i primi giorni di agosto.
 
E' stata confermata così la presenza di un unico bagno per adulti e bambini situato nel retro della struttura e la presenza di due gazebo chiusi con teloni di plastica adibiti a spogliatoi. «Circostanze - ha concluso il gip - che fanno comprendere come l'indagato abbia avuto buon gioco nell'approfittarsi della ragazzina, lontano da occhi indiscreti, contando sulla promiscuità degli ambienti e sullo stato di estrema vulnerabilità della vittima che aveva da poco compiuto dieci anni». L'arrestato, però, ha respinto le accuse. «La piccola è purtroppo problematica - ha detto - Se la faceva anche addosso». Ma i magistrati non hanno trovato conferme.
 
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