Immigrato picchiato a Roma, 19enne arrestato: in casa trovati simboli fascisti

Kortik, il bengalese pestato a Roma (foto Bogliolo)
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Lunedì 30 Ottobre 2017, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 12:10
La procura di Roma ha chiesto la convalida, con contestuale emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, per Alessio Manzo, il diciannovenne protagonista del pestaggio, insieme con altri quattro giovani, di un  Kortik Chondro, 26 anni, del Bangladesh e di un egiziano, entrambi impiegati in ristorante del centro storico. «Erano in 12, 13 e ci hanno aggrediti» ha raccontato ieri Kortik

Tentato omicidio aggravato dall'odio razziale il reato contestato a Manzo. L'aggressione è stata preceduta da una serie di insulti, secondo quanto accertato dagli inquirenti, a sfondo razziale. Nell'abitazione del 19enne sono stati trovati, durante una perquisizione, simboli fascisti. Gli investigatori vogliono approfondire anche gli eventuali legami dei cinque giovani coinvolti, tutti tifosi della Roma, con ambienti del tifo organizzato giallorosso. 

La posizione del giovane risulta più pesante rispetto a quella degli altri aggressori, tutti denunciati a piede libero per lesioni (uno, minorenne, sarà giudicato dal tribunale competente) per essersi successivamente avventato sul bengalese, dopo l'iniziale pestaggio, colpendolo ripetutamente con calci alla testa.
Il migrante ha riportato ferite giudicate guaribili in 30 giorni.

 
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