Befana a piazza Navona, il ritorno del monopolio: metà banchi ai Tredicine

Befana a piazza Navona, il ritorno del monopolio: metà banchi ai Tredicine
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 28 Novembre 2018, 00:25 - Ultimo aggiornamento: 11:20

A vederla dal fronte dei numeri - stavolta definitivi - la famiglia Tredicine si prende piazza Navona e la Festa della Befana, ormai prossima alla partenza. A loro e ai parenti più stretti vanno 20 banchi commerciali dei 42 che saranno allestiti dal primo dicembre al 6 gennaio nella tradizionale kermesse natalizia all’ombra della fontana dei Quattro Fiumi e della chiesa di Sant’Agnese in Agone.

Sono le ultime graduatorie per l’assegnazione dei posteggi mancanti, elaborate dal dipartimento Attività produttive, a censirlo nero su bianco: quasi 1 posteggio commerciale su 2 sarà il loro fino all’edizione 2025/2026. Lo scorso anno il bando prodotto dall’amministrazione capitolina aveva già dato un quadro abbastanza esaustivo: dei 48 banchi commerciali messi a concorso (tra quelli dei dolciumi, dei giocattoli, degli alberi di Natale, dei prodotti di artigianato ma anche dei palloncini) la famiglia dei Tredicine ne strappò 17. Alla fine ne furono allestiti 30 perché le domande di partecipazione scarseggiarono ma loro – il gruppo di ambulanti più potente di Roma – riuscì a confermare il proprio dominio che a piazza Navona parte da lontano e risale agli anni Ottanta del ‘900. Da lì parte l’ascesa confermata poi dagli atti dell’amministrazione capitolina – come la delibera 30 sul Commercio su area pubblica, licenziata dal grillino Andrea Coia – che hanno regalato agli ambulanti un salvacondotto sotto l’egida dell’anzianità di servizio. Proprio la delibera di Coia lasciando invariata la dicitura giuridica di “fiera” per la Festa della Befana obbligava il Dipartimento nella redazione del bando a dare un valore all’anzianità che, pur essendo stato abbassato negli anni da un massimo di 40 a 20 punti, ha comunque sempre permesso ai Tredicine di avere la meglio su altri concorrenti. Qui si insinuò lo strappo con l’ex assessore al Commercio, Adriano Meloni, che avrebbe voluto scrivere un’altra storia senza poi riuscirci. 

LO SCENARIO
Come si mette quest’anno? L’amministrazione sotto input del neo assessore al Commercio, Carlo Cafarotti – che aveva promesso una «festa di qualità» –, ha messo a bando i posteggi non assegnati nella precedente edizione. Diciannove posteggi complessivi: 1 per i libri dei bimbi, 14 per l’artigianato, 1 per la zampognetta, 2 per i giocattoli e 1 per gli spettacoli viaggianti. Stefano Tredicine si prende il banco dei libri e il secondo per i giocattoli, mentre il primo va a Pierina Maria Franceschelli, moglie di Dino Tredicine e parente della madre del più noto Giordano Tredicine, finito nei guai nel processo Mafia Capitale. Infine Dino Tredicine si prende il banco della zampognetta che non rientra nel comparto commerciale ma “fa numero” a favore della famiglia. Non conquistano spazi nell’artigianato solo perché i loro affari non hanno mai toccato il settore ma basta aggiungere queste nuove assegnazioni a quelle dello scorso anno per capire come nei prossimi sette anni avranno campo libero. Con il bando della precedente edizione, infatti, la famiglia conquistò 3 dei 7 posteggi per la vendita di alberi e addobbi di Natale e presepi (Anna Maria Cirulli – moglie di Mario Tredicine –, Rina Irene Cirulli, Tania Donatella Tredicine), 6 degli 8 posti per i giocattoli (Sandro Cirulli, Dino Tredicine, “Food store” di Alfiero Tredicine, Anna Maria Cirulli, Rina Irene Cirulli, Elio Tredicine), 6 dei 10 banchi per i dolci (Giuliano Adduocchio, Alfiero Tredicine, Giovanni Zappalà, Mario Tredicine, Rina Irene Cirulli, Anna Maria Cirulli) e in ultimo 2 dei 3 posti per i palloncini ripartiti tra Alfiero Tredicine e Sandro Cirulli. Il conto arrivava a 17 che sale ora a 20 con l’ultima tornata di assegnazioni. Chiaramente anche quest’anno – sempre sul fronte dell’artigianato – non sono stati assegnati tutti i 20 banchi previsti semplicemente perché gli artigiani non ci sono più. Tant’è vero che se anche gli ultimi vincitori ritireranno le concessioni, si arriverà ad avere una piazza allestita con 42 banchi commerciali anziché 48. Che la Festa della Befana abbia dunque inizio benché sia ancora da licenziare il piano per la sicurezza. Con la tutela della qualità tanto invocata da chi gestisce per il Campidoglio il settore del Commercio.
 

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