Roma, Beau Solomon rapinato dalla banda del ponte: si indaga su altri 5 casi

Roma, Beau Solomon rapinato dalla banda del ponte: si indaga su altri 5 casi
di Michela Allegri
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Giovedì 14 Luglio 2016, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 20:41


L'approccio a Ponte Sisto, qualche parola scambiata in lingua straniera. L'offerta: «Se cerchi da fumare o da bere a basso prezzo vieni con noi». La discesa, lungo la scalinata che porta alla banchina del Tevere. Poi, la truffa. I turisti che incappano nella squadretta di Trastevere, in un batter d'occhio si ritrovano soli e senza un soldo in tasca. Non denunciano, perché sono stranieri e perché spesso sono alla ricerca di divertimenti illegali. Ma ora il caso è balzato all'attenzione degli inquirenti perché una delle vittime dei rapinatori era Beau Solomon, lo studente americano di 19 anni spinto nel fiume da un punkabbestia e annegato. Al vaglio del pm Marcello Monteleone, che indaga per omicidio e, parallelamente, anche per furto, ci sono almeno cinque casi simili messi a segno dall'inizio dell'anno.

NEL MIRINO
Le vittime sono ragazzi in vacanza a Roma, immersi nella movida di piazza Trilussa e che vengono avvicinati e raggirati da stranieri che si fingono amici o spacciatori. Per la Procura si tratta di un copione consolidato, scritto e diretto da un gruppo organizzato. I ladri agiscono in coppia. Anche Beau, la notte tra il 2 e il 3 luglio, si è fidato. Dopo poco tempo si è scontrato con alcuni punkabbestia accampati sulla sponda del fiume. Ha litigato con uno di loro, Massimo Galioto, 41 anni. E' stato colpito con un calcio e con un sasso. E' stato anche spaventato da un grosso cane che lo fissava ringhiando. Poi, è stato spinto in acqua. Galioto è stato arrestato per omicidio aggravato dai futili motivi.

IL FURTO
E' l'una di notte del 2 giugno. Le telecamere puntate sul Lungotevere riprendono Solomon mentre raggiunge la sponda del fiume sotto ponte Garibaldi. E' con due uomini che dopo pochi minuti si allontanano lasciandolo solo. Probabilmente, gli hanno rubato il bancomat, che verrà usato due giorni dopo a Milano. Truffato e abbandonato, Beau s'imbatte nelle persone sbagliate. Ubriaco, grida sulla banchina, accanto all'accampamento dove Galioto risiede con campagna e alcuni amici. Il punkabbestia si sveglia, fronteggia Solomon. I due litigano, si spingono. Galioto colpisce Beau con un calcio. Raccoglie un sasso e lo lancia contro il ragazzo. Il cane del punkabbestia, intanto, si schiera al fianco del suo padrone. Beau si accascia, perde l'equilibrio e cade nel Tevere. Il senzatetto lo guarda, poi torna nella sua tenda. Sulla banchina ci sono altre persone. C'è anche Alessia Pennacchioli, fidanzata di Galioto. Saranno proprio le sue dichiarazioni, insieme ai filmati della telecamere, a incastrare il compagno. A dare l'allarme, alcuni testimoni che si trovano sulla sponda opposta del fiume. «L'abbiamo sentito gridare: Ti ammazzo», racconteranno alla polizia. Durante il primo interrogatorio, la Pennacchioli mente agli inquirenti: fornisce una versione concordata con il compagno e racconta di aver visto due persone scure di carnagione allontanarsi.

LE AMMISSIONI
E' una mezza verità. Saranno i punkabbestia, infatti, a parlare della squadretta di Trastevere, «alcuni nordafricani che avvicinano i turisti li portano sulla banchina per derubarli». Dell'omicidio di Beau, però, inizialmente non fanno parola. Passano quattro giorni, i sommozzatori recuperano il cadavere dell'americano. La Pennacchioli accusa il fidanzato: «Gli ha dato una spinta, il giovane ha tentato di aggredirlo, allora Max gli ha dato un calcio, gli ha tirato un sasso, lui è caduto». Galioto viene arrestato. Difeso dall'avvocato Michele Vincelli, ha presentato istanza di riesame. Sostiene di essere stato incastrato.