OPERAZIONE
Il progetto dovrà essere affinato, anche per capire quale tipo di azione possano assicurare le donne e gli uomini dell'Esercito, visto che la parte investigativa deve comunque passare dall'operato delle forze di polizia, come avvenuto ieri in via di Salone, grazie al Gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale e Comando Generale. Bene, ma di esercito contro i roghi tossici si parla ormai da un anno, perché non si è passati alla fase operativa? Secondo Roberto Morassut, deputato Pd che nella scorsa legislatura ha fatto parte della Commissione d'inchiesta sulle periferie, è la Raggi ad essere in ritardo: «Come commissione ipotizzammo l'uso dell'Esercito, l'allora ministro dell'Interno, Marco Minniti, chiese al Comitato metropolitano per la sicurezza una mappatura delle zone a rischio, che però la Raggi non ha inviato. Ma qui bisogna fermare anche il business e le organizzazioni che stanno alle spalle di questo fenomeno».
Un elenco dei campi e delle zone colpite dai roghi tossici lo ha fatto, nei mesi scorsi, Fratelli d'Italia: Andrea De Priamo, consigliere comunale, e Fabio Rampelli, parlamentare, hanno presentato un esposto alla procura della Repubblica. Oltre a via di Salone, le aree funestate dai roghi causati dai rom che per rivendere il ferro, danno a fuoco ai rifiuti, sono quelle del campo della Barbuta (il 10 luglio di un anno fa si sviluppò un grande incendio, che è andato ben oltre il campo); la commissione ha svolto sopralluoghi anche nell'insediamento abusivo di Torrespaccata, ma altre zone colpite sono la Monachina, via Candoni, via Salviati, via Cesare Lombroso, via del Cappellaccio. L'Asl confermò: «I roghi causano l'aumento dell'inquinamento ambientale ed effetti immediati su apparato respiratorio, cardiocircolatorio e oculare».
Rampelli: «Serve l'esercito, bisogna sequestrare i rifiuti illegali in modo da fare mancare il carburante di questi roghi. E soprattutto colpire le imprese che beneficiano di questo servizio». Secondo quanto aveva constato la commissione parlamentare, sono due le centrali di smistamento principale del metallo a Roma: uno sulla Magliana, uno sulla Nomentana. I rom puntano a recuperare ferro (ma anche rame) dai rifiuti e i roghi che inquinano interi quartieri sono originati proprio da questa attività. Casi simili furono segnalati anche al camping River, sulla Tiberina, nel campo abusivo che è appena stato sgomberato. Il caso di via di Salone, che ieri ha portato ai quattro provvedimenti di misura cautelare, in questo senso è emblematico: coordinati dalla Procura, gli uomini della Polizia municipale hanno individuato un'organizzazione all'interno del campo che aveva perfezionato una filiera del settore. Stoccava, incendiava e smaltiva i rifiuti, anche speciali, li trasportava per conto di ditte ovviamente complici. All'inizio di questa catena, ci sono anche i rovistatori, che vanno a cercare i rifiuti nei cassonetti.
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