Roma, via Veneto è un caso, ritrovo di clochard: «Mai tanto degrado»

Roma, via Veneto è un caso, ritrovo di clochard: «Mai tanto degrado»
di Elena Panarella
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Venerdì 12 Gennaio 2018, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 17:14
L'avevano chiamata la Belle Èpoque sotto il Cupolone. Erano gli anni d'oro della Hollywood sul Tevere: era il tempo della Dolce Vita, marchio diventato poi leggenda, quando Roma era via Veneto. Ma soprattutto palcoscenico internazionale dove andavano in scena la bellezza, il lusso, i capricci dei divi... Oggi è tutta un'altra storia: la via Veneto degli anni d'oro, la strada celebrata da Fellini, non c'è più. Le luci si sono spente ed è calata un'ombra che avvolge tutto. «C'è solo un grande stato di abbandono», ripetono i residenti. Di giorno i turisti che arrivano da Porta Pinciana inebriati da Villa Borghese rischiano di inciampare nelle buche, nelle vetrine chiuse degli storici negozi e nella sfilza di rifugi per sbandati e senzatetto (piazzati) lungo le mura. La notte il terrore è invece sui marciapiedi dove passeggiano colonie di topi. «I negozi sono chiusi da tempo ormai, le aiuole sono tutte secche». E poi c'è quell'accampamento fatto di tende e panni stesi «che lascia tutti a bocca aperta», si sfoga Sonia Campagna, residente in via Sardegna.

«C'È SOLO DESOLAZIONE»
«A Roma siamo abituati a queste cartoline, ma vederle qui fa davvero impressione - aggiunge - La settimana scorsa sono venuti degli amici da New York: non credevano ai loro occhi. La sera poi fa davvero paura». E così basta farsi un giro tra Corso d'Italia, piazzale Brasile e lungo le mura Aureliane per fotografare il degrado che avvolge la zona. Piumoni, borsoni, taniche d'acqua fanno da cornice alle tende da campeggio piazzate in bella mostra tra la strada e piccoli angoli di verde. «Di notte si ubriacano, urlano, litigano - racconta il portiere di un condominio - fanno i bisogni là sotto oppure per strada. Di giorno sono talmente storditi che quando sbucano da quelle scale sembrano zombie». Zuffe quotidiane e un degrado generale che i gli abitanti non sopportano più.

LA DENUNCIA
«La via di Roma più famosa al mondo che ora è ridotta in uno stato di completo abbandono con aiuole distrutte, strutture fatiscenti che rischiano di crollare addosso ai passanti, negozi storici che purtroppo devono chiudere - spiegano dall'Associazione via Veneto - Ad aprile abbiamo presentato in Comune una Petizione con le firme dei commercianti della nostra zona lanciando un allarme che a tutt'oggi è rimasto inascoltato. La situazione è sempre più grave in quanto a causa del degrado della strada le nostre attività rischiano la chiusura con conseguenti problemi per le nostre famiglie». Ma anche gli investimenti non decollano per tirare su le sorti di questo luogo. Per l'immobile dell'ex Cafè de Paris, comprato da un miliardario malese (che sei anni fa ha sborsato più di cento milioni di euro) non ci sono lavori in corso. Tutto è fermo. Il palazzo è deserto e disabitato. I gazebo sono stati demoliti «e per il resto c'è solo desolazione».

RIFIUTI E TOPI
«Sporcizia e degrado balzano subito agli occhi di quei pochi che oggi si avventurano a passeggiarci, e di lavoratori e negozianti che lì hanno la propria attività - spiega Fabrizio Santori, consigliere regionale FdI - Inoltre, alla rimozione del corpo abusivo dell'ex Cafè de Paris chiuso tre anni fa ormai, non è ancora seguito il rifacimento di marciapiede e aiuole, che un po' in tutta l'area sono a corto di manutenzione così come le alberature. Per non parlare del fatto che su via Veneto, dopo l'istituzione della corsia preferenziale, e senza gli adeguati controlli, sfrecciano vetture ad altissima velocità che mettono a repentaglio la vita dei pedoni». Tra le tante difficoltà che soffre la storica Via «c'è la scarsa raccolta dei rifiuti - aggiungono dall'Associazione - circostanza diffusa sull'intero territorio romano ormai, e l'assenza di una derattizzazione dell'intera area che è ricca di attività di ristorazione dei cui scarti i roditori si nutrono».
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